Ban Ki-moon: "Tutti oltraggiati" per la decapitazione di Steven Sotloff
Beirut (AsiaNews/Agenzie) - "Siamo tutti oltraggiati per le notizie dall'Iraq sulle brutali uccisioni di civili da parte dell'Isis (Esercito islamico, EI), compresa quella giunta ieri sulla brutale decapitazione di un altro giornalista": è il commento di Ban Ki-moon, segretario generale dell'Onu, dopo la diffusione di un video su internet che mostra l'esecuzione del giornalista americano Steven Sotloff.
Le immagini sono molto simili a quelle del mese scorso in cui un militante dell'EI decapitava un altro giornalista Usa, James Foley.
Nel video diffuso ieri, dal titolo "Un secondo messaggio all'America", Sotloff, guardando la camera, dice di essere vittima della decisione del presidente Barack Obama di lanciare raid aerei in Iraq contro i jihadisti.
Sotloff indossa una tuta arancione, da prigioniero; un miliziano col volto coperto e con un accento britannico - forse lo stesso che ha ucciso Foley - accusa Obama e la sua "arrogante politica" contro l'EI, tagliando poi con un coltello la testa del giornalista. Alla fine del video, il miliziano, vestito di nero, minaccia di uccidere un terzo prigioniero, un britannico di nome David Cathorne Haines
Sotloff, 31 anni, era un freelance e aveva lavorato per Time, Foreign Policy, World Affairs Journal e il Christian Science Monitor. Aveva vissuto in Yemen diversi anni e conosceva bene l'arabo. Era stato rapito il 4 agosto 2013 nella zona nord della Siria, vicino ad Aleppo. La sua famiglia ha ammesso pubblicamente il suo rapimento solo il mese scorso, avendo sperato di liberarlo con un riscatto e col silenzio dei media.
Dopo l'esecuzione di Foley, la madre di Sotloff aveva rilasciato un video in cui supplicava il "califfo" Abu Bakr al- Baghdadi di salvare la vita del figlio.
Il Dipartimento di Stato Usa sta lavorando per verificare l'autenticità del video, filmato con strumenti di alta qualità tecnica e si dice "nauseato" se esso fosse vero.
Il premier britannico David Cameron afferma che la decapitazione che appare nel video è "un atto spregevole, assolutamente disgustoso".
Per alcuni analisti, il ricorrere a questa guerra mediatica con gesti sanguinari ed eclatanti è segno che l'EI è frustrata per le perdite che sta subendo nell'Iraq del nord, dopo le battaglie contro irakeni, curdi e sciiti uniti e i raid americani. La minaccia di uccidere un prossimo ostaggio britannico, mostra che l'EI non fa differenze fra aiuti militari e umanitari: la Gran Bretagna, infatti, ha finora soltanto deciso di inviare solo cibo e aiuti d'emergenza ai profughi irakeni.
03/09/2014