Bambini indiani malnutriti, una “vergogna nazionale”
di Nirmala Carvalho
È il commento del premier Singh al rapporto HUNGaMA (Hunger and Malnutrition), stilato da diverse ong. Secondo la ricerca, il 42% dei bambini sotto i cinque anni è sottopeso. Negli ultimi sette anni, la percentuale è scesa dell’11%. Nello Stato di Chhattisgarh, le suore della Santa Croce promuovono piani nutrizionali, cure mediche e un’educazione alla salute tra i poveri delle aree rurali.
Mumbai (AsiaNews) – Il 42% dei bambini indiani sotto i cinque anni sono sottopeso e malnutriti. Il dato è “una vergogna nazionale”, secondo il premier Manmohan Singh. Le cifre provengono dalla pubblicazione del rapporto HUNGaMA (Hunger and Malnutrition), che ha esaminato più di 73mila casi in nove Stati indiani. Una serie di ong hanno condotto l’indagine. Il risultato impressiona soprattutto se confrontato con i tassi di crescita del Pil, che ha raggiunto quasi il 10% negli ultimi 20 anni rendendo l’India la terza economia dell’Asia.
La ricerca mostra che la percentuale di bambini malnutriti sotto i cinque anni di età è scesa dell’11% negli ultimi sette anni, ma per Singh resta comunque “inaccettabile” il risultato rilevato da HUNGaMA.
Secondo Rohini Mukherjee, della Naadi Foundation (una delle ong che ha contribuito al rapporto), il risultato della ricerca è “tanto più grave pensando che l’India ha l’Integrated Child Development Services Scheme, il più grande programma mondiale per lo sviluppo della prima infanzia”. In realtà, nota l’attivista, “questo progetto è fallimentare perché minato da corruzione e inefficienza”.
Accanto al programma nazionale, vi sono però tentativi positivi, spesso sostenuti dalla Chiesa cattolica e altre istituzioni religiose.
Dal 1978 ad Ambikapur, nello Stato di Chhattisgarh, le suore della Santa Croce dirigono un ospedale dedicato ai poveri e ai bisognosi delle aree rurali, tra le fasce più colpite dalla piaga della malnutrizione. All’Holy Cross Hospital, le religiose accolgono quanti non possono permettersi i trattamenti medici forniti nelle grandi città, senza distinzione di credo o razza.
“Il tasso di mortalità dei bambini malnutriti – nota suor Teresa, amministratore dell’ospedale – è altissimo, perché sono esposti a malattie come la malaria o altri problemi”. Attraversi i centri sanitari della comunità e i programmi di sviluppo rurale, le suore della Santa Croce combattono casi di grave e acuta malnutrizione. “Grazie alle nostre cliniche mobili – spiega suor Teresa – e i campi medici che creiamo nelle zone remote, serviamo i più poveri tra i poveri di Ambikapur e dintorni. Promuoviamo programmi nutrizionali, servizi medici e conduciamo un’educazione alla salute”.
La ricerca mostra che la percentuale di bambini malnutriti sotto i cinque anni di età è scesa dell’11% negli ultimi sette anni, ma per Singh resta comunque “inaccettabile” il risultato rilevato da HUNGaMA.
Secondo Rohini Mukherjee, della Naadi Foundation (una delle ong che ha contribuito al rapporto), il risultato della ricerca è “tanto più grave pensando che l’India ha l’Integrated Child Development Services Scheme, il più grande programma mondiale per lo sviluppo della prima infanzia”. In realtà, nota l’attivista, “questo progetto è fallimentare perché minato da corruzione e inefficienza”.
Accanto al programma nazionale, vi sono però tentativi positivi, spesso sostenuti dalla Chiesa cattolica e altre istituzioni religiose.
Dal 1978 ad Ambikapur, nello Stato di Chhattisgarh, le suore della Santa Croce dirigono un ospedale dedicato ai poveri e ai bisognosi delle aree rurali, tra le fasce più colpite dalla piaga della malnutrizione. All’Holy Cross Hospital, le religiose accolgono quanti non possono permettersi i trattamenti medici forniti nelle grandi città, senza distinzione di credo o razza.
“Il tasso di mortalità dei bambini malnutriti – nota suor Teresa, amministratore dell’ospedale – è altissimo, perché sono esposti a malattie come la malaria o altri problemi”. Attraversi i centri sanitari della comunità e i programmi di sviluppo rurale, le suore della Santa Croce combattono casi di grave e acuta malnutrizione. “Grazie alle nostre cliniche mobili – spiega suor Teresa – e i campi medici che creiamo nelle zone remote, serviamo i più poveri tra i poveri di Ambikapur e dintorni. Promuoviamo programmi nutrizionali, servizi medici e conduciamo un’educazione alla salute”.
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