17/06/2021, 13.48
INDIA
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Assam, suora apre una casa per aiutare le persone transgender

di Nirmala Carvalho

Ad avviare l'iniziativa suor Prema Chowallur, da anni attiva nella lotta alla tratta degli esseri umani. "Ridicolizzate e umiliate, queste persone sono emarginate e forzate a entrare nel circuito della prostituzione. Noi vogliamo ridare loro dignità".

Guwahati (AsiaNews) - Una casa per togliere dalla strada le persone transgender e offrire loro un futuro migliore. Dallo scorso 4 maggio in India, nella locale provincia dell'Assam, ha aperto i battenti la Casa arcobaleno delle sette sorelle (RHoSS). A promuovere l'iniziativa è stata suor Prema Chowallur, una religiosa delle Suore della Croce di Chavanod, dal 2016 attiva nell'Assam accanto agli ultimi. S. Prema è anche vice-presidente della sezione indiana dell'Amrat, il movimento asiatico delle religiose impegnate contro la tratta degli esseri umani.

La religiosa racconta così ad AsiaNews il senso dell'iniziativa: “Queste persone sono costrette a mendicare perché nessuno offre loro un lavoro. Ridicolizzate e umiliate, sono relegate fuori dalle porte delle città e di fatto forzate a entrare nel circuito della prostituzione. Il nostro obiettivo è toglierle dal retro dei grattacieli o dagli slum, per ridare loro dignità”.

Al momento sono solo due le persone ospitate in una casa in affitto, anche per le difficoltà incontrate nell'avvio dell'iniziativa proprio in concomintanza con la nuova ondata della pandemia. “Ma abbiamo già altre richieste - continua suor Prema - in attesa. Le ospiti imparano a leggere e scrivere, a cucire, a guidare, a realizzare candele. Qui apprendono sia abilità tecniche sia un modo di vivere che le porti a condurre una vita dignitosa nella società e nella famiglia, rendendole autosufficienti. L'obiettivo è ridurre l'accattonaggio e la prostituzione, piaghe che una società non dovrebbe più tollerare. Non sono oggetti, ma persone che meritano rispetto e dignità come tutti”.

La casa guarda anche ai minori transgender, molto vulnerabili. “Questi giovani – spiega ancora la religiosa – attraversano una crisi. Spesso lasciano la propria casa e finiscono per unirsi a gruppi di transgender che li assorbono come in una setta. Il mio obiettivo è offrire loro un luogo sicuro dove educarli, sostenerli e inserirli davvero nella società. Ottenendo la tutela prevista per la protezione dei minori possiamo reinserirli nella scuola e farli proseguire negli studi superiori, anziché abbandonarli sui marciapiedi delle stazioni”.

L'India ufficialmente riconosce ai trans lo status di “terzo genere”, ma di fatto essi restano largamente ostracizzati dalle proprie comunità. “La Chiesa - conclude s. Prema – oggi è chiamata a operare per chi è escluso, scartato, messo ai margini. Costruire grattacieli, grandi centri commerciali o città all'avanguardia non darà alcuna gloria o sviluppo finché non accetteremo di trattare ogni persona con umanità e amore, al di là di ogni distinzione di genere”.

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