Appello del patriarca greco-ortodosso Youhanna X Yazigi "alla coscienza" dei rapitori delle monache di Maaloula
Beirut (AsiaNews) - Appello "alla coscienza" dei rapitori delle monache di Maaloula del patriarca greco-ortodosso Youhanna X Yazigi, al quale si sono uniti i vescovi maroniti libanesi, mentre dal Paese dei cedri si chiede, oltre alla liberazione, che i luoghi santi cristiani e musulmani della Siria siano considerati "zone neutrali" e che alcuni luoghi storici, come Maaloula e Saydnaya siano posti sotto la protezione dell'Unesco come patrimoni dell'umanità.
Nuove voci si uniscono a quella di papa Francesco per la liberazione delle cinque monache del convento di Santa Tecla, sequestrate domenica scorsa da elementi delle brigate al-Nousra, legate ad al-Qaeda e, a quanto sembra, portate a Yabroud. Si tratterebbe di madre Pelagia Sayyaf e quattro sue consorelle.
"Ci appelliamo alla coscienza umana di tutti e a tutti gli uomini di buona volontà - le parole del patriarca Youhanna X Yazigi - per la liberazione delle nostre religiose". "Ci appelliamo alla coscienza della quale il Creatore ha dotato tutti gli uomini, compresi i rapitori, perché le nostre sorelle siano rilasciate sane e salve. Ci rivolgiamo alla comunità internazionale e ai governanti del mondo intero perché intervengano a favore della liberazione degli ostaggi. Il sequestro, che continua malgrado tutti i contatti allacciati, è una violazione flagrante della dignità umana e della via della pace e della preghiera in Siria e in tutto il Machrek (l'Oriente arabo, n.d.r.)". Il patriarca chiede anche la liberazione "delle nostre orfanelle", ma in realtà esse sarebbero state allontanate da Maaloula da tempo.