Anno record in Afghanistan per la coltivazione del papavero da oppio
Washington (AsiaNews/Agenzie) - Record in Afghanistan per la coltivazione del papavero da oppio, arrivata quest'anno a interessare una superficie di 209mila ettari, superando i 193mila ettari coltivati nel 2007. Il dato, diffuso dall'ufficio dell'Onu sulla droga e il crimine, è servito a John F. Sopko, U.S. Special Inspector General for Afghanistan Reconstruction (SIGAR) per interrogarsi sull'efficacia dell'azione che gli Stati Uniti portano avanti contro tale coltivazione, costata 7,6 miliardi di dollari.
Indirizzata al segretario di Stato John F. Kerry e a quello alla difesa Chuck Hagel, la lettera evidenzia come con i 3 miliardi di dollari della produzione del 2013, con un incremento del 50 per cento rispetto all'anno precedente, l'Afghanistan continua a essere responsabile di circa il 90 per cento della produzione mondiale di oppio.
E queste cifre sono destinate a salire, a causa del deterioramento della sicurezza nelle zone rurali e perdono forza gli sforzi per sradicare la coltivazione. "Negli anni passati - scrive Sopko - la crescita della coltivazione del papavero da oppio ha visto una risposta coordinata da parte del governo degli Stati Uniti e dai partner della coalizione, il che ha portato ad una temporanea riduzione dei livelli di produzione". "L'attuale record della coltivazione del papavero mette in discussione l'efficacia a lungo termine e la sostenibilità degli sforzi precedenti".
Di fatto, la politica aggressiva condotta da Washington fino al 2009 per spingere alla eliminazione della coltivazione del papavero da oppio, ha finito spesso con avere l'effetto opposto, alimentando la corruzione a livello locale. La debolezza del governo centrale ha delegato la politica di eliminazione delle coltivazione ai signori della guerra locali, con il risultato che sono state eliminate piccole percentuali di colture in genere appartenenti ai loro nemici politici.
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