Al via la disobbedienza civile di Occupy Central. Solidarietà con gli studenti arrestati
Hong Kong (AsiaNews) - Migliaia di persone hanno occupato stamane la zona attorno al parlamento di Hong Kong dopo il lancio ufficiale della campagna di disobbedienza civile da parte di Occupy Central. L'annuncio dell'inizio è stato dato da Benny Tai, uno dei capi del movimento non violento, all'1.45 di questa notte(v. foto). Davanti a una folla di migliaia di persone radunate nella zona di Admiralty, egli ha detto: "Ho una notizia attesa da lungo tempo: Occupy Central inizia ora... Studenti e popolazione che sostengono la democrazia hanno dato inziio a una nuova era di disobbedienza civile".
La campagna doveva iniziare il primo ottobre, ma è stata anticipata in solidarietà con gli studenti che da una settimana sono in sciopero e che nella notte fra il 26 e il 27 settembre si sono scontrati con la polizia davanti alla Civic Square, vicino agli uffici del governo, nel tentativo di costringere il governatore Leung Chun-ying di parlare con loro.
La polizia ha bloccato 61 studenti circondandoli con grate di metallo, non permettendo loro nemmeno di uscire per necessità igieniche. Altri gruppi di studenti sono stati allontanati usando spray urticanti e manganelli. Tre studenti rimangono in detenzione: Joshua Wong, 17 anni, a capo del gruppo Scholarism; Alex Chow e Lester Shum, capi della federazione degli studenti. Non vi sono capi d'accusa contro di loro e i genitori di Joshua accusano la polizia di detenere il figlio come mossa politica.
In precedenza, la disobbedienza civile di Occupy Central non prevedeva la partecipazione degli studenti, in considerazione della loro giovane età e di un certo anarchismo nel loro agire, ma la violenza della polizia ha spinto a un cambiamento.
Il card. Joseph Zen, vescovo emerito di Hong Kong, che partecipa alla manifestazione di disobbedienza civile, ha esortato a rimanere uniti chiedendo la piena democrazia per la popolazione del territorio. A sostenere gli studenti sono giunti anche il politico Martin Lee, cattolico democratico, e l'imprenditore Jimmy Lai, cattolico anche lui, indagato per corruzione per aver sostenuto per anni il movimento democratico con generose donazioni.
Occupy Central ha due richieste: la prima, che il parlamento cinese, che ha escluso il suffragio universale per Hong Kong, ritratti la sua decisione presa lo scorso 31 agosto; la seconda è rilanciare il processo di riforma politica nel territorio.
In passato Pechino aveva promesso che con il 2017 Hong Kong avrebbe avuto elezioni democratiche. Lo scorso agosto l'Assemblea nazionale del popolo - il parlamento cinese - ha deciso che tutta la popolazione di Hong Kong avrebbe votato per il nuovo governatore, ma i candidati sarebbero stati solo tre, scelti da un comitato pro-Pechino.
Il primo stadio della campagna di disobbedienza civile è quello di occupare la zona antistante gli uffici del governo. L'attuale governatore, Leung Chun-ying è additato come responsabile del deteriorarsi della situazione. Anzitutto, mesi fa, incontrandosi con i capi della Cina, non ha presentato la reale situazione del territorio, e ha taciuto sul desiderio di democrazia in esso presente, manifestatosi con un referendum non ufficiale, che ha raccolto oltre 800mila voti. In secondo luogo, negli ultimi giorni egli si è rifiutato di incontrare gli studenti, causando in modo indiretto le tensioni e gli scontri fra studenti e polizia. Per oggi egli ha cancellato ogni incontro pubblico, nel timore di essere contestato.
Al sit-in degli studenti e di Occupy Central arrivano decine di migliaia di visitatori e di partecipanti che portano con sé anche cibo e bevande per i manifestanti.
La polizia, per cercare di frenare queste proteste, ha annunciato che "gli incontri pubblici di più di 50 persone e le marce con più di 30 partecipanti richiedono la nostra autorizzazione. Senza, saranno considerate non autorizzate e quindi illegali". Tutti si aspettano nuovi scontri e cariche delle forze dell'ordine.
A sostegno della democrazia ad Hong Kong, vi sono state manifestazioni in nove città attorno al mondo. La Xinhua, l'agenzia ufficiale della Cina, non riporta alcuna notizia su Occupy Central.
19/11/2018 08:40
17/01/2018 10:38