Afghanistan, primi contatti per fare luce sul sequestro del gesuita indiano
Kabul (AsiaNews) - "Il Consolato dell'India e il governo dell'Afghanistan sono in contatto per fare luce sul rapimento di p. Alexis Prem Kumar sj". Lo conferma ad AsiaNews p. Jeyapathy sj, rettore del Loyola College (Tamil Nadu, India) e incaricato da p. Edward Mudawassery sj, presidente della Conferenza gesuita per l'Asia del sud (Jcsa), di parlare con i media. Il sequestro di p. Alexis, a capo della sezione afghana del Jesuit Refugee Service (Jrs), è avvenuto ieri a Herat. Nessuno ha ancora rivendicato il rapimento.
"P. Alexis Prem Kumar - ha riferito p. Mudawassery - si stava recando in visita a una scuola per rifugiati nel villaggio di Sohadat, a 25 chilometri da Herat. È stato rapito dall'istituto poco prima di tornare indietro".
P. Alexis, 47 anni, appartiene alla provincia gesuita di Madurai (Tamil Nadu). Da oltre 10 anni lavora con il Jesuit Refugee Service (Jrs). Il sacerdote è entrato nella Società di Gesù nel 1998. Ha lavorato con i rifugiati srilankesi in Tamil Nadu per sei anni, prima di giungere in Afghanistan quattro anni fa.
Una fonte di AsiaNews a Kabul, anonima per motivi di sicurezza, spiega che "i giornali locali hanno dato la notizia del rapimento, ma non hanno detto che si tratta di un sacerdote. Si riferiscono a lui come a un funzionario di una ong. In effetti, i membri del Jesuit Refugee Service sono qui come operatori umanitari più che come sacerdoti missionari. Hanno una certa autonomia e si muovono molto. Le loro attività sono rivolte soprattutto al settore educativo. Non credo che chi l'ha rapito sapesse che era un sacerdote, è più probabile che l'abbiano preso in quanto straniero".