Afghanistan, due attacchi in 24 ore. Attivisti: Serve il cessate il fuoco

I militanti talebani attaccano Kunduz e assediano la capitale della provincia di Baghlan. In Qatar è in corso l’ottavo round di colloqui per raggiungere un accordo. Pacifista afgano: “È inutile che una parte discuta di pace, mentre l’altra continua a uccidere”.

Kabul (AsiaNews) – In questo modo “non si può andare avanti, abbiamo bisogno di un cessate il fuoco definitivo. È inutile che una delle due parti discuta di pace e dialogo, mentre l’altra continua a uccidere”. Lo afferma ad AsiaNews, Bismillah Watandost, portavoce del gruppo pacifista afghano People’s Peace Movement (Ppm). In poco meno di 24 ore i militanti talebani hanno lanciato due attacchi in altrettante località afghane strategiche per le comunicazioni e i trasporti, provocando decine di vittime. “Talebani, governo di Kabul e americani – invoca l’attivista – devono annunciare il blocco delle ostilità, altrimenti non avremo mai la pace e una vita pacifica”.

Ieri i guerriglieri armati hanno colpito Puli Khumri, capitale della provincia di Baghlan, assumendo il controllo di alcune parti della città. Al momento la zona è isolata e non si hanno notizie certe su vittime e feriti. Il giorno prima, 31 agosto, i talebani hanno attaccato un altro importante nodo di scambio: la città di Kunduz al confine con il Tajikistan. Qui le vittime accertate – riferisce Nasrat Rahimi, portavoce del Ministero dell’interno – sono state 25 tra civili e soldati, e 34 tra combattenti islamici; al bilancio vanno aggiunti 85 feriti.

Gli attacchi delle ultime ore rischiano di mettere a repentaglio anche le ultime dichiarazioni positive in vista di un accordo di pace. In questi giorni i negoziatori di Stati Uniti e talebani sono riuniti a Doha, in Qatar, per l’ottavo round di colloqui. Dagli incontri erano trapelate notizie su un imminente accordo di pace, dopo che due giorni fa il presidente Usa Donald Trump aveva dichiarato che Washington manterrà un contingente militare di 8mila soldati (su un totale di 20mila truppe internazionali) anche dopo la firma dell’accordo. Zalmay Khalilzad, rappresentante americano, aveva scritto su Twitter poco prima dell’attacco di ieri: “Siamo alle soglie di un accordo che ridurrà la violenza e aprirà le porte agli afghani, affinchè si siedano a negoziare una pace onorevole e sostenibile”.

Bismillah Watandost sottolinea: “Gli attentati non sono un buon segnale. Se vogliamo la pace, prima di tutto dobbiamo cessare gli spari sulla popolazione ovunque: a Kunzud, Baghlan, Helmand e Kandahar”. (A.C.F.)