Acciaieria coreana rompe la joint venture con il Tatmadaw
La Posco ha deciso di comprare il 30% della proprietà che è in mano all’esercito. Chiese coreane e governo di Seoul sono molto critici verso la giunta.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Un’acciaieria sudcoreana ha dichiarato oggi di voler terminare una joint-venture con una ditta controllata dalla giunta militare in Myanmar.
L’acciaieria Posco finora possedeva il 70% della joint venture. Dopo tutte le pressioni internazionali, l’amministrazione ha espresso il desiderio di comprare il resto del 30%, posseduto dalla Mehl, che è una corporation legata al ministero della Difesa in Myanmar.
La risposta non è ancora arrivata. Ma la Posco ha detto di non voler lasciare il Paese ospitante e se i militari si rifiutano di aderire alla loro richiesta, troveranno “altre vie” per il loro commercio.
Il governo di Seoul, insieme alle Chiese della Corea del Sud, hanno già fatto diversi passi condannando il colpo di Stato militare, bloccando le forniture di armi, esortando al ritorno della democrazia.
Seoul è fra i più critici del regime della giunta. Il presidente Moon Jae-in ha chiesto in modo ripetuto che finisca “l’uso della violenza contro il popolo del Myanmar”. Il parlamento di Seoul e molti governatori vedono nella parabola del Myanmar il percorso intrapreso dalla Corea del Sud, dalla dittatura militare alla democrazia, non senza lotte e scontri fra la popolazione indifesa e le forze armate.
Il Gruppo Justice for Myanmar, insieme alla Korean Civil Society in Support of Democracy in Myanmar, hanno diramato un comunicato in cui apprezzano la decisione della Posco, ma chiedono anche con urgenza di “terminare tutti gli altri rapporti commerciali con la giunta militare del Myanmar”, fra cui gli affitti di terreni a entità legate ad essa.
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