09/11/2019, 08.00
MALAYSIA
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Abiti da sposa nel cimitero cattolico: pioggia di critiche su atelier malese

Virale su internet il video di un servizio fotografico promozionale. Le immagini ritraggono donne islamiche posare accanto alle tombe cristiane. Il parroco: “Le perdoniamo”. Le persone coinvolte rischiano una pena detentiva di un anno, una multa o entrambe.

Kluang (AsiaNews/Agenzie) – Cercava un’operazione di marketing “fuori dal comune”: la proprietaria di un negozio di abiti da sposa tradizionali malesi – di ispirazione islamica – ha commissionato un servizio fotografico in un cimitero cattolico, scatenando forti polemiche sui social media. L’episodio risale allo scorso 3 novembre. Nei giorni scorsi, su internet è diventato virale il video che ritrae diverse donne posare accanto alle tombe nel camposanto della parrocchia di San Luigi a Kluang, nello Stato di Johor (Malaysia peninsulare). Gli utenti hanno reagito con sdegno, giudicando il filmato offensivo e di cattivo gusto.

In seguito al clamore suscitato dalle immagini, il parroco della chiesa, p. Peter Ng Lai Huat, dichiara che vi sono piani per migliorare la sicurezza nel cimitero. “La chiesa – ha affermato – sapeva che quel giorno estranei vi si erano introdotti e avevano scattato foto e registrato video. Ho parlato con loro e ho consigliato di non pubblicare nulla online”. P. Peter aggiunge che le donne se ne sono andate subito essersi scusate. “Le perdoniamo”, aggiunge il parroco.

La proprietaria del negozio, la 26enne Nur Amirah Mohd Amiruddin, ha pubblicato un video di scuse di cinque minuti online ed ha affermato di essere disposta ad assumersi la piena responsabilità di quanto accaduto. “Per favore – le sue parole –, non date la colpa alle modelle, ai fotografi e al truccatore. Loro non sapevano nulla e ammetto che ciò che ho fatto è sbagliato. Spero che le foto e i video possano essere eliminati, anche se so che è impossibile”.

Nel frattempo, il capo del Dipartimento per le indagini penali di Johor, Md Yusof Ahmad, ha annunciato di aver interrogato alcuni soggetti coinvolti nell’incidente, tra cui Nur Amirah Mohd Amiruddin. “Finora nessuno è stato arrestato – ha dichiarato due giorni fa –. Sebbene la proprietaria del negozio abbia presentato scuse pubbliche in merito, la polizia continuerà ad indagare sul caso”. Secondo quanto riferito da Ahmad, durante l’interrogatorio Nur Amirah Mohd Amiruddin ha detto che voleva solo fare qualcosa “fuori dal comune”. “Tuttavia, introdursi nel cimitero di altre comunità religiose è diventato un problema delicato”, ha aggiunto il funzionario.

Il funzionario spiega che quanti hanno preso parte al servizio fotografico rischiano una pena detentiva di un anno, una multa o entrambe. Gli interrogatori hanno riguardato anche l’individuo che ha registrato il video, indagato per la condivisione di contenuti offensivi e minacciosi ai sensi del Communications and Multimedia Act (Cma), legge in vigore dal 1998. I colpevoli di questo reato possono ricevere una sanzione massima di 50mila ringgit malesi (10.975 euro), una pena detentiva non superiore ad un anno o entrambe.

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