07/10/2019, 08.43
HONG KONG - CINA
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A viso coperto, le proteste di Hong Kong entrano nella 18ma settimana

di Paul Wang

Decine di migliaia hanno sfidato il divieto del governo. Vandalizzati negozi e filiali di banche legate alla Cina. Arrestata anche una bambina di 12 anni. La polizia penetra in due università senza il permesso dei responsabili. L’esercito per la liberazione del popolo espone cartelli della polizia.

Hong Kong (AsiaNews) – Decine di migliaia di persone hanno sfilato ieri per le vie del centro di Hong Kong, a viso coperto, sfidando il divieto governativo di usare maschere che nascondono il volto (foto 1). La legge di emergenza era stata varata lo scorso 4 ottobre e messa in atto alla mezzanotte del 5 ottobre. Nonostante ciò, per il terzo giorno consecutivo, e per la 18ma settimana, dimostranti sono scesi nelle strade indossando maschere sanitarie, maschere di carnevale e perfino maschere estetiche per il viso (foto 2).

Pur con una forte pioggia, essi sono sfilati per le vie del centro e a Kowloon in modo pacifico fino al tardo pomeriggio. In seguito, frange radicali hanno preso il sopravvento distruggendo vetrine di negozi e filiali di banche legati alla Cina, costruendo barricate, gettando molotov sui poliziotti, distruggendo stazioni della metropolitana (MTR).

La MTR è accusata di coprire e aiutare le violenze della polizia. Il suo servizio è stato interrotto in modo completo per un giorno e mezzo, per riaprire ieri. Ma dopo che alcune stazioni sono state prese d’assalto, il servizio è stato ancora bloccato fino a stamattina.

La polizia ha fatto una decina di arresti, fra cui una bambina di 12 anni. Le forze dell’ordine sono entrate anche nella Chinese University e nella Baptist University facendo degli arresti fra gli studenti, senza chiedere alcun permesso ai responsabili delle scuole.

Va anche registrato che ieri, per la prima volta, soldati cinesi dell’esercito per la liberazione del popolo, di stanza ad Hong Kong, hanno esibito un cartello giallo – simile a quello della polizia – di avviso ai manifestanti che stavano partecipando a un’azione illegale (foto 3.

A Sham Shui Po, un tassista ha guidato la sua auto contro la folla di manifestanti. Un gruppo di questi lo ha fermato e picchiato, danneggiando anche il veicolo (foto 4).

In tarda serata centinaia di dimostranti si sono scontrati con la polizia a Mong Kok.

Secondo alcuni, è importante partecipare alle marce, perché se non ci si ribella al divieto sulle maschere, il governo potrebbe imporre altre leggi di emergenza.

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