Mons. Tong: Un bilancio della vita della Chiesa in Cina nel 2009
di Annie Lam
Il vescovo di Hong Kong vede positivo il continuo rimando dell’Assemblea nazionale dei rappresentanti cattolici. La Chiesa cinese assorbe le indicazioni della lettera del Papa del 2007. Le urgenze: la necessità delle vocazioni e la formazione religiosa. Ad Hong Kong dal gennaio 2011 vi sarà l’Anno dei Laici.
Hong Kong (AsiaNews) – In un incontro con AsiaNews e con alcuni media cattolici, mons. John Tong, vescovo di Hong Kong ha tentato un bilancio sulla situazione della Chiesa in Cina nel 2009.
Egli ha messo in luce come “una cosa buona” il rimando del raduno dell’Assemblea Nazionale dei rappresentanti cattolici, deciso a Pechino lo scorso novembre. “Con ogni probabilità, l’Assemblea eleggerà i vertici dell’Associazione patriottica e il cosiddetto Consiglio dei vescovi cinesi. Le loro strutture non sono compatibili con la dottrina cattolica, come afferma la Lettera del papa ai cattolici cinesi, diffusa nel 2007”.
Il prelato 71enne apprezza pure il compendio approvato da Benedetto XVI e pubblicato nel maggio 2009, per aiutare i cattolici della Cina a comprendere e interpretare i punti salienti della sua Lettera. “”Esso – dice – offre una guida ai cattolici della Cina per avere una più profonda comprensione del documento”. Il vescovo afferma pure di aver ricevuto diverse risposte positive su questo aspetto, ama aggiunge: “l’attuazione della lettera del papa è un lavoro a lungo termine”.
Mons. Tong è un esperto della Chiesa in Cina e capo dell’Holy Spirit Study Centre della diocesi. È anche membro della Commissione vaticana per la Chiesa in Cina.
Un altro punto da lui sottolineato è quello dell’Anno sacerdotale. “Esso accresce la consapevolezza fra i sacerdoti cinesi” della necessità di formazione sulla fede e sulla vocazione sacerdotale. Ne sono prova le loro molte attività e preghiere a S. Giovanni Maria Vianney.
“In effetti – egli continua – la formazione religiosa è trattata nella seconda parte della Lettera del papa”.
Dopo aver studiato la situazione della formazione per sacerdoti e suore in Cina, mons. Tong spera che i formatori dei seminari cinesi abbiano coscienza dei criteri richiesti ai seminari fuori della Cina e rafforzino la formazione. Inoltre, sacerdoti e suore che intendono studiare all’estero – Filippine, Italia, Germania, Stati Uniti o altrove – dovrebbero acquisire la lingua [del Paese di destinazione] e rispondere alle esigenze accademiche di tali scuole.
Lo scorso novembre, anche il card. Tarcisio Bertone, segretario vaticano di Stato, ha inviato una lettera a tutti i sacerdoti della Cina, sottolineando l’importanza dell’unità e delle vocazioni sacerdotali. Mons. Tong pensa che anche questo documento presenta aspetti positivi sulla formazione dei sacerdoti in Cina.
A questo proposito egli fa notare che la diocesi di Hong Kong ha preparato diverso materiale [di formazione] per le religiose, basato sull’esortazione papale sulla Vita consacrata.
Negli ultimi anni i seminari in Cina hanno visto una riduzione nell’entrata di candidati al sacerdozio. “È un fatto preoccupante” dice mons. Tong. “I formatori dei seminari in Cina sono coscienti del problema sul basso numero di vocazioni, soprattutto con l’influenza del materialismo e della politica del figlio unico”.
“Le chiese locali in Cina dovrebbero promuovere le vocazioni fra le famiglie cattoliche; i sacerdoti che si specializzano dovrebbero studiare spiritualità e accompagnamento vocazionale, per migliorare le necessità della formazione”.
Dall’agosto 2008 mons. Tong ha visitato Pechino due volte, per i Giochi olimpici e per il 60° anniversario della Repubblica popolare cinese, ma non ha mai incontrato il vescovo di Pechino, mons. Giuseppe Li Shan. Ciononostante non si mostra per nulla turbato: “Se non riusciamo a parlare liberamente, una telefonata di cortesia non ha alcun significato”, dice. E aggiunge che nel frattempo “un numero sempre maggiore di cattolici dalla Cina sta visitando la chiesa di Hong Kong”.
Mons. Tong è succeduto nella guida della diocesi di Hong Kong al card. Zen nell’aprile del 2009. “Spero – dice – di fare del mio meglio, come gli altri vescovi. I sacerdoti e i membri della Chiesa sono uniti e desiderosi di vivere nello spirito del Vangelo. Spero anche che le vocazioni aumentino e la formazione dia i suoi frutti. Il mio ruolo è solo di tracciare la linea, ai sacerdoti e agli altri tocca fare il resto”.
Fra i suoi molti impegni, mons. Tong confessa che anche da vescovo, continua a trovare tempo per giocare a basket. “Grazie allo sport – conclude – sono più contento e rilassato”.
Seguendo le indicazioni emerse nel Sinodo diocesano del 1999-2001, la diocesi di Hong Kong lancerà l’Anno dei Laici nel gennaio 2011, appena concluso l’Anno per le Vocazioni Sacerdotali, che terminerà alla fine del 2010.
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