Titoli di Stato Usa sequestrati a giapponesi: veri o falsi?
Milano (AsiaNews) - Alla frontiera tra Italia e Svizzera, a Chiasso, circa 40 chilometri da Milano, la Guardia italiana di Finanza ha sequestrato obbligazioni (bond) americane per 134,5 miliardi di dollari a due giapponesi. Si tratta di 249 certificati della US Federal Reserve da 500 milioni ciascuno, 10 “Kennedy Bond” ed in più altri titoli emessi dal Tesoro americano, ciascuno del valore di un miliardo di dollari. Per ora le autorità italiane non hanno potuto chiarire se i certificati sono autentici o no. Se i titoli sono veri, si tratta del maggior traffico illecito di valuta della storia. Se i titoli sono falsi, il caso sarebbe anche più clamoroso: la contraffazione è talmente eccellente che i titoli sono di fatto indistinguibili da quelli autentici. Ad attirare l’attenzione sono stati in particolare i titoli da un miliardo di dollari ciascuno. Tagli di tale genere non sono in circolazione nei normali circuiti finanziari e bancari se non nei rapporti tra Stati. Chi dunque può aver avuto interesse a contraffare o a trafficare in titoli non negoziabili di tal genere non è facile comprenderlo.
Per stroncare il riciclaggio di denaro illecito la legge italiana stabilisce che un individuo non può esportare o importare valuta per un controvalore superiore a 10 mila euro senza dichiararlo. La sanzione altrimenti è pari al 40 % del valore della valuta transitata illecitamente.
Per lo Stato italiano, se i titoli sono autentici, sarebbe un considerevole bottino. Con l’ammenda, pari a circa 38 miliardi di euro, cinque volte il valore del costo della ricostruzione del recente terremoto in Abruzzo, sarebbero sanati tutti i problemi del deficit pubblico italiano. Se i certificati sequestrati sono falsi, i due giapponesi arrestati rischiano una pesante condanna penale per truffa. Della vicenda è stata immediatamente avvertita l’ambasciata americana a Roma ed a occuparsene oltre alla Guardia italiana di Finanza vi sono i servizi segreti dei due Paesi.
Già alcuni mesi fa autorevoli quotidiani finanziari internazionali hanno parlato di “funny money” – noi diremmo soldi “strani” – con riferimento ad un circuito finanziario parallelo a quello ufficiale. Ad AsiaNews facciamo alcune considerazioni.
1) notiamo che riguardo agli eventi italiani i quotidiani di tutto il mondo sono pieni di notizie sulle vicende personali del premier Berlusconi, ma su un fatto clamoroso come questo, che ha fatto grandi titoli sui quotidiani italiani, il silenzio sulla stampa internazionale invece è impressionante.
2) In tutta l’Asia da tempo si diffonde il timore che vi siano in circolazione molti titoli contraffatti, con il risultato che anche i titoli autentici sono guardati con sospetto.
3) Vale la pena ricordare che vi sono alcuni precedenti storici. Durante la Seconda guerra mondiale molti Paesi hanno messo in circolazione banconote nemiche perfettamente contraffatte. In certi casi le stesse banche centrali, come ad esempio la Banca d’Italia sessantacinque anni fa - ed è un fatto storicamente accertato – hanno emesso esse stesse due o più titoli iscritti nel registro del debito pubblico nazionale con identico codice. In tal modo si poteva emettere più moneta, tutta egualmente autentica, di quanta veniva ufficialmente dichiarata. Sessantacinque anni fa era però in corso una cruenta guerra mondiale, oggi no.