Fondi sequestrati alla Chiesa in Terra Santa. Parla il delegato della Custodia
Roma (AsiaNews) – “Una clamorosa iniziativa” che spera “verrà sconfessata” dal governo israeliano, in ottemperanza ai lavori sull’Accordo fondamentale fra Israele e Santa Sede: così il delegato della Custodia di Terra Santa, p. David Jaeger, commenta ad AsiaNews la notizia del sequestro dei fondi di alcune istituzioni ecclesiastiche da parte del Ministero israeliano delle Finanze. La mossa è stata fatta a pochi giorni dalla visita di Benedetto XVI in Israele da Yehezkel Abrahamoff , capo esattore al ministero israeliano delle Finanze. Il sequestro dei fondi tende a costringere la Chiesa a pagare le tasse, senza attendere le conclusioni del negoziato fra Israele e Santa Sede, che vertono anche sullo statuto fiscale della Chiesa in Israele.
Nessuna dichiarazione per ora da parte dell’ambasciata israeliana presso la Santa Sede. Un impiegato dell’ambasciata ha detto ad AsiaNews che l’on. Mordechay Lewy è fuori sede per oggi.
P. David Jaeger, delegato a Roma della Custodia di Terra Santa ha invece dichiarato ad AsiaNews: "Non avendo ricevuto istruzioni in merito - e vista l'estrema delicatezza della materia - non sono attualmente in grado di rispondere alle domande dei giornalisti se la Custodia di Terra Santa sia bersaglio dei sequestri di fondi della Chiesa asseritamente decretati dal funzionario del Ministero delle Finanze, il sig. Yehezkel Abrahamoff.
A titolo personale posso solo esprimere l'auspicio che la clamorosa iniziativa, se confermata, risulti quella di un singolo funzionario, poco informato, e che nelle prossime ore verrà sconfessata e ribaltata dai suoi Superiori, in ottemperanza al noto impegno pattizio dello Stato (nel quadro del suo Accordo fondamentale con la Santa Sede), di astenersi rigorosamente da tali mosse unilaterali in pendenza di negoziato sul piano del diritto pubblico internazionale."