30/04/2009, 00.00
VIETNAM
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E’ “patriottico” opporsi al piano di Hanoi per lo sfruttamento degli Altipiani

di J.B. An Dang
Il superiore dei Redentoristi replica alle accuse lanciate dalla stampa di regime contro due religiosi ricordando che “proteggere la natura e l’ambiente è una condizione necessaria per lo sviluppo umano”. Uno degli accusati è in prima linea nella battaglia per la vita, invisa al governo.
Hanoi (AsiaNews) – “E’ la prova del loro patriottismo” l’opposizione di due religiosi redentoristi al progetto del governo vietnamita per lo sfruttamento a cielo aperto della bauxite esistente negli Altipiani centrali e che ha provocato loro virulenti attacchi della stampa di regime (nella foto, la protesta contro uno dei giornali). Lo afferma in una pubblica dichiarazione il superiore provinciale dei religiosi, padre Vincent Pham Trung Thanh.
 
Il documento, che porta la data del 28 aprile, padre Pham Trung Thanh rileva che il progetto ha sollevato la preoccupazione di scienziati, intellettuali, ex ufficiali e molte personein patria e all’estero che contestano i danni ambientali e sociali che tale tipo di sfruttamento provocherebbe. In proposito, il superiore dei Redentoristi ricorda le parole di Benedetto XVI nel messaggio per la Giornata della pace del 2007, che “c’è un reciproco rapporto tra l’ecologia della natura, l’ecologia umana e l’ecologia sociale”. “L’esperienza mostra - sottolinea il religioso - che la mancanza di rispetto dell’ambiente danneggia la coesistenza umana, e viceversa. E’ sempre più evidente che c’è un legame inseparabile tra la pace e il creato e la pace tra gli uomini. Entrambi presuppongono la pace con Dio”.
 
 ”Proteggere la natura e l’ambiente - afferma ancora la dichiarazione – è una condizione necessaria per lo sviluppo umano”. “In ogni processo di sviluppo, in qualsiasi luogo, va preso in considerazione il bene spirituale e materiale dell’intera popolazione, specialmente dei poveri e di coloro che sono sottosviluppati. L’economia deve servire l’intera società e il benessere di tutti i suoi membri, non solo una minoranza privilegiata”.
 
Per questo, conclude il superiore dei Redentoristi, “ansie e preoccupazioni” di padre Joseph Le Quang Uy e padre Peter Nguyen Van Khai, i due religiosi attaccati dalla stampa, sono la prova concreta del loro patriottismo”.
 
C’è da aggiungere che dei due religiosi presi di mira dalla stampa - che tra l’altro li ha accusati di voler rovesciare il regime, il che prevede anche la pena di morte – uno è padre Peter Nguyen Van Khai, protavoce del monastero e della parrocchia di Thai Ha, a Hanoi, l’altro è padre Le Quang Uy, noto in tutto il Paese per il suo impegno per i poveri, i malati di Aids e la difesa della vita. 
Quest’ultima è un’attività di fatto sgradita al governo, che considera l’aborto uno degli strumenti più efficaci per il suo piano di controllo della popolazione. Su 82 milioni di abitanti, il Vietnam registra 1,4 milioni di aborti ogni anno, che lo pongono ai primi posti, in percentuale, nel mondo. Tra le cause, gli esperti indicano l’ineguaglianza tra i sessi, che fa aumentare gli aborti selettivi, la diminuzione dell’età dei rapporti sessuali, ora a 14,5 anni, e la stessa politica familiare del Partito.
 
Padre Joseph Uy, che ha 50 anni, è il leader spirituale dei “Discepoli di Gesù”, che ogni giorno sono impegnati a portare conforto ai poveri e ai senza casa con piccole donazioni e si danno da fare per convincere le giovani che hanno gravidenze indesiderate a non abortire, dando invece i bambini in adozione.
 Quanto a padre Nguyen Van Khai, il Dipartimento di Hanoi per le investigazioni criminali lo ha ripetutamente convocato “di persona” per “chiarimenti su alcuni documenti”. Il religioso si è opposto e con lui si sono schierati sacerdoti, religiosi e parrocchiani di Thai Ha. In un una dichiarazione del 28 aprile, essi scrivono che “padre Peter Nguyen Van Khai è il portavoce del monastero e della nostra parrocchia. ogni songolo documento o dichiarazione da lui resi come nostro portavoce va inteso come riflessione comune o aspirazione collettiva, volontà, posizione opinione di tutti i sacerdoti, i religiosi e i parrocchiani”. “Personalmente, padre Nguyen Van Khai è solo un membro della nostra comunità che ha il compito di fare dichiarazioni”.
 “Tutti i sacerdoti, religiosi e parrocchiani sono totalmente all’unisono e sono corresponsabili di ogni questione, politica e azione pertinenti al onastero redentorista, parrocchia di Thai Ha”. Per questo “se c’è qualche questione” che il Dipartimento deve risolvere con monastero e parrocchia, “chiediamo che ciò venga fatto con tutti i sacerdoti, religiosi e fedeli”.
Ha collaborato Emily Nguyen
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