Bao Tong: Il potere assoluto del Partito soffocherà il popolo e l’economia
Pechino (AsiaNews) – Il pacchetto di stimolo economico deciso dal governo cinese rischia di distruggere ancora di più la vita dei migranti e aumentare la corruzione e la violenza del Partito. É l’appassionata denuncia e la lucida analisi che Bao Tong offre ai delegati dell’Assemblea nazionale del popolo, apertasi oggi. Fra i firmatari di Carta ’08, Bao Tong, 75 anni, è una delle personalità più in vista della dissidenza democratica e non violenta in Cina. Secondo lo statista, per il bene del popolo cinese, è necessario stabilire dei limiti al potere assoluto del Partito e rivedere il giudizio sul movimento democratico di Tiananmen, conclusosi con un massacro il 4 giugno 1989.
Ex membro del Comitato centrale comunista, segretario personale ed amico dell’ex segretario Zhao Ziyang, nell’89 è stato insieme a lui contrario all’intervento dell’esercito, che ha portato al massacro di Tiananmen. Per questa sua opposizione egli ha scontato 7 anni di carcere. Dal ’97 si trova agli arresti domiciliari, vigilato 24 ore su 24. Il suo telefono è sempre sotto controllo e spesso disattivato. Prima di cadere in disgrazia, aveva lavorato a stretto contatto con l’attuale premier Wen Jiabao.
(Traduzione a cura di AsiaNews).
All’Assemblea nazionale del popolo
Vorrei dare 3 suggerimenti all’Assemblea nazionale del popolo (Anp) apertasi oggi.
I.
La popolazione rurale costituisce i due terzi della nostra nazione. Il 70% degli introiti di questa popolazione rurale viene dal lavoro migrante. In questa crisi economica, i lavoratori migranti provenienti dalla campagna sono il gruppo sociale che sta più soffrendo per la disoccupazione. Eppure, qualcuno nell’amministrazione statale ha espresso l’idea di attuare una politica del “salvare solo ‘la produzione avanzata’ e abbandonare quella ‘non-molto-avanzata”, con la loro decisione di “innalzare il livello industriale” [seguendo l’antico detto teng long huan niao: svuota la gabbia per nuovi uccelli]. Questa idea è sorta sotto l’influenza di quegli “importanti pensieri sulle tre rappresentanze”[1].
La trasformazione strutturale dell’industria manifatturiera deve seguire il naturale corso dello sviluppo economico. Cambiamenti forzati, attraverso la prematura adozione di decisioni amministrative, spesso portano a risultati estremi e a conseguenze fatali. Il numero dei lavoratori migranti in Cina è il più alto del mondo. Senza questi lavoratori migranti e le industrie ad alto impiego di manodopera in città e villaggi, la Cina non sarebbe quella che è oggi. Sarebbe un suicidio [fare delle politiche] di discriminazione nei loro confronti. L’Anp dovrebbe prendere la responsabilità di correggere questa politica.
È pure necessario che l’Anp presenti una spiegazione legale sul fatto che l’idea degli “importanti pensieri delle tre rappresentanze” faccia parte della Costituzione. Essa è solo la dichiarazione di una traccia di percorso di pensiero, come vi sono altre tracce di pensiero quali le “opere scelte di Mao Zedong” o le “opere scelte di Deng Xiaoping”, che non sono per nulla legalmente obbligatorie nel delineare la politica.
Il dovere di un governo è mantenere la giustizia sociale ed essere onesto secondo la legge di fronte a tutte le imprese legali e alla forza lavoro. Io supplico l’Anp di ordinare che tutti i livelli dell’amministrazione statale continuino a difendere nei villaggi e città le imprese ad alto uso di manodopera, e di fare del loro meglio per aiutare i lavoratori migranti che hanno perso il lavoro; ridurre in modo significativo il volume di fondi controllati in modo diretto dalle amministrazioni statali (specialmente i fondi dati alle amministrazioni del Partito comunista), affinché queste risorse siano utilizzati come fondi per il consumo, soprattutto nelle campagne.
Lo scopo è fermare la situazione abnorme dello “Stato ricco di fronte a una popolazione povera” e l’enorme divario fra le aree urbane e quelle rurali. Solo se ci si sforza a raggiungere questo scopo, la Cina potrà attuare [incrementare] il tanto desiderato mercato interno. Se 800 milioni di residenti nelle aree rurali rimangono senza un minimo potere d’acquisto, non ci potrà essere alcun significativo mercato interno. Senza elevare i livelli di reddito dei residenti nelle campagne o dei lavoratori migranti – ossia il potere d’acquisto del settore più ampio della società – la cosiddetta “politica di stimolo del mercato interno” andrà senz’altro fuori strada.
II.
La popolazione cinese è molto preoccupata per [la manovra de] i 4 mila miliardi di yuan [400 miliardi di euro-ndr] stanziati come stimolo all’economia. Quattro mila miliardi di yuan sono il risparmio di un intero popolo, una media di 3 mila yuan per ognuno dell’1,3 miliardi di popolazione cinese. Per i milionari questa è una goccia nell’oceano; ma per i milioni di poveri, significa [il reddito e]la sopravvivenza per un anno.
Questa enorme somma verrà usata in modo improprio? Andrà a peggiorare i vari problemi sociali? Ad esempio, andrà a stimolare ancora di più le spese lussuose di alcuni amministratori del Partito comunista, o la corruzione di alcuni rappresentanti governativi, o i progetti di costruzione sotto gli standard di sicurezza[2], andando perciò a danneggiare la nazione e il popolo? Tutto questo non andrà a peggiorare il sempre crescente dislivello di reddito fra città e campagna, o il già decrescente tasso fra salario da lavoro e Prodotto interno lordo? Non andrà a stimolare una nuova ondata di inquinamento dell’ambiente e distruzione delle risorse naturali?
Avere così tante preoccupazioni da parte della gente è solo ragionevole. Yan Yiming, avvocato di Shanghai, ha chiesto al governo di rendere pubblico il piano di stimolo, ma la sua richiesta è stata gentilmente rifiutata dalle autorità del governo centrale. Pare che il governo giudichi “inappropriato rivelare ad estranei” il piano di come spendere il pacchetto di stimolo di 4 mila miliardi di yuan. Ciò di fatto significa che
1) il Partito comunista, che è “il servitore del popolo” è all’interno (insider), mentre il popolo, che è “il padrone della nazione”, sono gli “estranei”;
2) che i 4 miliardi di yuan in risparmi della gente sono proprietà privata del governo;
3) che il diritto della gente conoscere è solo “il diritto di conoscere dopo che è stata presa la decisione”.
III.
La pratica di non dar conto a nessuno, la corruzione e il grande abisso fra ricchi e poveri, città e campagna, tutto questo è prodotto dallo gene, che è il potere assoluto e sono le conseguenze del massacro del 4 giugno in piazza Tiananmen. Deng Xiaoping, ex presidente della Commissione militare centrale ha mobilitato centinaia di migliaia di truppe addestrate alla difesa nazionale per sopprimere studenti e cittadini che dimostravano contro la corruzione e domandavano la democrazia. Essi hanno usato carri armati e mitragliatrici. È stata una enorme tragedia causata dal governo autoritario del partito unico.
Molti dei problemi di oggi possono essere ricollegati alla tragedia del 4 giugno e sono il risultato della crescita del potere assoluto senza limiti. I passati 20 anni hanno provato che la Cina non realizzerà mai l’ideale “per il popolo”, né conseguirà armonia, stabilità duratura e rinnovamento senza risolvere la questione del 4 giugno. I diritti delle personalità governative che calpestano i diritti della popolazione; il potere che monopolizza la ricchezza; il potere che distorce la verità; il potere che mantiene l’ingiustizia. Senza una soluzione alla questione del 4 giugno, tutta questa bruttura si ripeterà all’infinito.
IZhao Ziyang, il defunto segretario generale del Partito, una volta ha detto che “presto o tardi, la questione sulla rivalutazione del 4 giugno dovrà essere risolta. Anche se essa è rimandata per un lungo tempo, la gente non dimenticherà. È meglio risolverla al più presto, in modo attivo, invece che passivo, in tempi discretamente stabili, piuttosto che in tempi difficili”. Questo non è solo un potente assioma, ma una calma e ben ragionata analisi.
Purtroppo il Comitato centrale del Partito comunista continua ad esitare e a mancare l’occasione di fare questo. L’Anp ha la responsabilità e il potere di afferrare questa occasione, nel 20° anniversario della tragedia del 4 giugno, per prendere una decisione e delle misure attive,costruttive. In effetti, l’Anp e il suo Comitato permanente sono vittime del incidente del 4 giugno allo stesso modo del popolo. È noto che nel 1989, il rapporto presentato dall’allora membro del Consiglio di stato, Chen Xitong, da parte del premier Li Peng, era basato nella sua totalità su menzogne. Il Comitato permanente dell’Anp ha approvato la risoluzione [di appoggio] mentre si era sotto la legge marziale. É giunto il tempo per l’Anp di levarsi in piedi e con coraggio correggere l’errore: rifiutare il rapporto che Chen Xitong fece a nome di Li Peng, revocare la risoluzione del Comitato permanente dell’Anp del luglio 1989, e rivelare pubblicamente la verità sul Quattro Giugno.
L’Anp dovrebbe usare questo come un punto d’inizio per compiere la sua giusta missione. Penso che esistano ancora veri amici del Partito comunista e membri del Partito con una coscienza, ed essi sono desiderosi di fare questo passo.
Bao Tong
3 Marzo 2009
[1] Le “tre rappresentanze” è il contributo attribuito all’ex presidente Jang Zemin, secondo cui il partito al potere, e quindi lo stato, deve essere l'espressione delle "forze di produzione avanzate, delle forze culturali avanzate, e degli interessi della stragrande maggioranza del popolo cinese". Tale idea è stata inserita nel preambolo della Costituzione cinese, nel marzo 2004.
[2] Bao Tong si riferisce qui allo scandalo delle scuole ed edifici governativi crollati nel terremoto del Sichuan. Si è scoperto che essi erano stati costruiti con poco cemento e per questo sono crollati. I fondi per il cemento erano stati intascati dalle amministrazioni locali.