28/10/2008, 00.00
INDIA
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È morto p. Bernard Digal, l’India piange un nuovo martire dell'Orissa

di Nirmala Carvalho
Il religioso era stato assalito la notte del 25 agosto da una folla di fondamentalisti indù che lo ha picchiato e abbandonato nella foresta per una notte intera. Ieri i polmoni hanno collassato ed è entrato in coma. Al suo capezzale mons. Raphael Cheenath.

Mumbai (AsiaNews) – Padre Bernard Digal è morto dopo una lenta agonia durata più di due mesi. Il religioso, picchiato in maniera brutale dai fondamentalisti indù nella notte del 25 agosto, a due mesi di distanza è deceduto questa sera alle 9.25 ora locale per le gravi ferite riportate nell’assalto.

Sabato 25 ottobre p. Digal, febbricitante, è stato ricoverato d’urgenza al St. Thomas Hospital a Chennai, nel Tamil Nadu; i medici lo hanno sottoposto a un delicato intervento chirurgico per rimuovere una macchia di sangue nel cervello, causata dalle percosse subite la notte un cui è stato attaccato. Ieri i polmoni hanno collassato ed è entrato in coma. Nella mattinata il vescovo della diocesi gli ha impartito l’unzione degli infermi; al suo capezzale è accorso anche mons. Raphael Cheenath, arcivescovo di Cuttack- Bhubaneshwar. Al religioso è stato applicato un respiratore per tenerlo in vita, ma il suo fisico non ha retto.

Lo scorso 10 settembre avevamo pubblicato un’intervista a padre Bernard Digal, rilasciata da un letto dell’Holy Spirit Hospital di Mumbai dove era stato ricoverato. Nel corso della testimonianza, egli ha raccontato ad AsiaNews la notte dell’assalto e le violenze subite. P. Bernard ha denunciato “senza acredine, ma anche senza dolcezza” la brutalità dell’assalto, in seguito al quale “per una notte intera è rimasto senza conoscenza e seminudo nella foresta, finché non è stato ritrovato dal suo autista”.

“P. Bernard Digal ha ricevuto la corona dei martiri – dice ad AsiaNews mons. Raphael Cheenath, arcivescovo di Cuttack- Bhubaneshwar. Egli è morto a causa delle violenze degli estremisti indù. Ora i cristiani di Kandhamal hanno un potente intercessore nei cieli, poiché egli continuerà il suo lavoro dalla casa celeste”.

 

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