Suore di Madre Teresa ancora sotto inchiesta per “sequestro di bambini”. Bruciata una chiesa
New Delhi (AsiaNews) – Non si sblocca la situazione dei 4 bambini posti sotto custodia della polizia, che secondo alcuni radicali indù sarebbero stati “sequestrati e convertiti” da 4 suore di Madre Teresa. Il fatto è un segno ulteriore della campagna che i fondamentalisti indù hanno lanciato contro i cristiani. Ieri una chiesa anglicana è stata bruciata nel Madya Pradesh.
Lo scorso 5 settembre - anniversario della morte di Madre Teresa di Calcutta - quattro suore di Madre Teresa sono state aggredite da una ventina di attivisti del Bajrang Dal alla stazione ferroviaria di Durgh (Chhattisghar). I radicali indù le hanno costrette con la forza a scendere dal treno, consegnandole agli agenti di polizia mentre inneggiavano slogan anti-cristiani.
I fondamentalisti indù hanno accusano le suore – Sr. Mamta, la superiora, Sr. Ignacio, Sr. Josephina e Sr Laborius – di “sequestro e conversione forzata” di quattro bambini, di età compresa fra uno e due anni, che le religiose stavano portando dalla loro casa di Raipur al centro Charity Shishu Bhava, a Bhopal. Le suore avevano documenti che attestano la loro responsabilità verso i piccoli bisognosi di cure. Nell’attesa di verificare tutti i documenti, le suore hanno passato in prigione la notte fra il 5 e il 6 settembre.
Stamane Sr Mamta ha dichiarato ad AsiaNews che “i bambini sono ancora nell’ospedale governativo, mentre la polizia sta investigando sull’autenticità dei documenti”. Un ufficiale della polizia del distretto di Durg (Chhattisghar) ha detto che “il caso è sotto la responsabilità della polizia ferroviaria”.
“Tutti i nostri documenti sono validi – continua sr Mamta – ma siamo davvero impotenti: la polizia impiegherà tanto tempo per verificarli. Da parte nostra abbiamo esposto una prima denuncia. Ma queste procedure andranno per le lunghe e la nostra preoccupazione è che in questo modo non avremo tempo per dedicarci ai moribondi e agli altri bambini che hanno bisogno di noi”.
Intanto continua la campagna contro i cristiani e le pretese conversioni forzate o “pagate”. Dall’Orissa – teatro in queste settimane di un vero e proprio pogrom – la furia dei radicali indù sta spargendosi in altre regioni.
Ieri mattina una chiesa anglicana a Ratlam (Madya Pradesh) è stata distrutta dalle fiamme, la costruzione, antica di 86 anni e dedicata all’apostolo Bartolomeo, era tutta in legno ed è bruciata in poco tempo. I fedeli sospettano che gli autori siano gruppi radicali del Bajrang Dal (Bd, la stessa organizzazione che ha accusato le suore di Madre Teresa). Il Bd nega le accuse, attribuendo l’incendio a un corto circuito.
Da tempo la comunità di Ratlam è nel mirino dei fondamentalisti con l’accusa di esercitare conversioni forzate.
Il pastore Jose Mathew ha dichiarato che il 15 agosto gruppi del Vhp (Vishwa Hindu Parishad) e del Bd hanno attaccato un incontro di giovani, picchiando molti di loro, compreso un pastore, Satya, sua moglie e alcuni membri della ong World Vision. (NC)