Laici e religiosi filippini lottano contro la legge “pro-aborto”
Manila (AsiaNews) – Cresce il movimento popolare di protesta contro la legge sull’aborto e l’introduzione di metodi di pianificazione familiare, in attesa di essere approvata dal Congresso filippino. Oltre 45 gruppi di ispirazione religiosa e laica del Paese hanno appoggiato l'opposizione della conferenza episcopale e promettono battaglia se il governo non respingerà la normativa. Essa prevede l’introduzione dell’interruzione di gravidanza, la diffusione di contraccettivi (dal preservativo alla pillola o la spirale intrauterina) per il controllo delle nascite e una "visione distorta" dell’educazione sessuale. Elementi che sembrano favorire pratiche volte alla “promiscuità” e al “sesso libero” tra i giovani, illusi che l’uso del preservativo li metta al riparo dai rischi.
“Abbiamo chiesto l’aiuto di privati cittadini, delle istituzioni e delle associazioni – sottolinea Lily Perez, leader cattolico – senza distinzione di età, credo religioso o schieramento politico, invitandoli a unirsi a noi in questa battaglia”. La Chiesa cattolica non può portare avanti da sola la campagna, ma ha bisogno del sostegno di un ampio movimento popolare che dichiari in maniera aperta la propria contrarietà alla legge “contro la vita” che, in maniera implicita, favorisce l’introduzione dell’aborto nel Paese. Henrietta t. de Villa, presidente della Lega cattolica femminile, sottolinea che la famiglia è l’elemento cardine della società filippina: “Essa rischia di essere minata dalle fondamenta se passa la legge sull’aborto e le conseguenze saranno disastrose per l’intera società”.
Domani, 25 luglio, tutte le campane dell’arcidiocesi di Manila suoneranno in contemporanea alle 6 del pomeriggio per far sentire la loro voce contro la normativa al vaglio del Congresso; una iniziativa che intende riaffermare con forza il valore essenziale della vita e la battaglia contro qualunque iniziativa volta a minarne l’integrità. Il gesto vuole anche celebrare il quarantennale dalla promulgazione dell’enciclica “Humanae Vitae” di Papa Paolo VI, resa nota il 25 luglio del 1968. La Chiesa è contraria all’uso di qualsiasi metodo di contraccezione “non naturale”, pur non escludendo soluzioni come la temperatura corporea basale che consente alle coppie sposate di avere rapporti sessuali che non siano finalizzati alla procreazione. Sempre domani è in programma una veglia di preghiera all’università domenicana di San Tommaso a Manila, alla quale parteciperanno non solo gli studenti ma l’intera comunità cattolica locale.