In un Paese travolto da proteste e malcontento - col presidente Prabowo che minaccia una risposta dura - l’iniziativa di religiosi e intellettuali della Nation’s Conscience. Il porporato chiede il coraggio di riconoscere debolezze ed errori in ogni ramo del potere: esecutivo, legislativo e giudiziario. Il bisogno di fornire risposte alle richieste delle gente e contrastare privilegi della casta.
Di fronte all'ondata di manifestazioni che segna la prima vera crisi del suo governo il presidente ha annullato alcune delle contestate misure approvate dal parlamento ma allo stesso tempo grida al complotto. La Conferenza episcopale: “Sia riconsiderata o annullata qualsiasi politica o piano che grava sulla società e mina la giustizia. E le forze di sicurezza agiscano come protettrici di tutti".
Innescate dall'aumento di un'indennità dei parlamentari sono state accentuate dalla dura repressione della polizia, che ha travolto con i blindati un autista di mototaxi. Nella provincia di South Sulawesi incendiato il parlamento locale. Sullo sfondo il malcontento per le riabilitazioni di Prabowo. Un ex-generale grida al "complotto di forze straniere". Forum della Società Cattolica Indonesiana: "No a violenza contro i manifestanti, la democrazia sia riportata sul giusto percorso".
Sconcerto e stupore fra gli indonesiani per il possibile colpo di mano dell’amministrazione Prabowo che punta al 51% del più grande istituto finanziario privato. Per gli esperti del settore l’operazione appare già “pianificata”. L’istituto offre un’ampia gamma di servizi per privati e istituti. La notizia ha rapidamente destabilizzato il mercato azionario.
Nel discorso al parlamento il presidente rivendica risparmi nella spesa pubblica, crescita economica oltre il 5% e nuove politiche sociali, come la distribuzione di pasti gratuiti e il miglioramento dell'istruzione. Ribadito il sostegno alla causa palestinese. Ma chiusure di fabbriche e bassi salari alimentano i dubbi sulla reale solidità dei risultati.
Durante un incontro ospitato dalla Conferenza episcopale indonesiana, i rappresentanti delle principali fedi del Paese hanno espresso forte preoccupazione per le violenze e le restrizioni subite dalle minoranze religiose e hanno chiesto la revisione del decreto del 2006 sui luoghi di culto e un intervento deciso delle autorità da parte del governo.