15/10/2024, 08.59
RUSSIA
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La strategia energetica della Russia

di Vladimir Rozanskij

I produttori russi di combustili fossili investono in nuove tecnologie nella convinzione che almeno fino al 2050 nell’economia mondiale rimarranno fondamentali i materiali estrattivi. Saranno sempre più utilizzate le energie rinnovabili, ma in misura parallela alla quota petrolifera, vista la sempre più ampia diffusione delle automobili anche in Africa e in America Latina.

Mosca (AsiaNews) - Si è tenuta a Mosca una conferenza dell’associazione del “Consiglio dei produttori di energia”, alla presenza del ministro russo dell’energia Sergej Tsivilev, che ha sottolineato la particolare importanza del periodo attuale per lo sviluppo dell’intero Paese. A suo parere “le sfide che stanno attualmente davanti a noi non soltanto presentano diversi rischi, ma ci aprono anche molte nuove prospettive”. Il complesso energetico dei carburanti è decisivo per la crescita a lungo termine dell’intera economia russa, non soltanto come elemento primario del bilancio, ma come “direttiva cruciale dello sviluppo dei settori misti dell’industria”, ha affermato il ministro.

È stata richiamata la necessità di nuove tecnologie, grazie all’apporto della scienza e della formazione, elaborando le soluzioni digitali, con l’uso di nuovi strumenti e materiali. Tsivilev ha osservato che “la Russia ha un grande potenziale e molti uomini di talento per risolvere queste urgenze, e molte compagnie della nostra patria cercano di mettere a frutto tutto questo, dobbiamo unire gli sforzi anche insieme ai Paesi amichevoli”.

L’obiettivo dichiarato della “sovranità tecnologica” deve fornire standard efficaci, come quelli proposti dall’Istituto delle iniziative tecnologiche per il gas e il petrolio (Inti), che ha già dato inizio a circa 250 nuovi progetti. Si cerca di dettagliare la piattaforma digitale per i vari settori industriali, con la supervisione del ministero per l’energia che terrà i registri dei produttori con i risultati migliori, da sostenere da parte dello Stato, e cancellerà invece quelli che si dimostrano inefficaci. In questo modo si va precisando la “nuova strategia energetica” della Russia fino al 2050, che verrà proposta alla discussione in tutte le sedi opportune.

La nuova strategia verrà genericamente suddivisa in quattro direzioni: petrolio e derivati, gas, carbone ed energia elettrica. Le capacità di elaborazione di questi settori dovrà condurre, secondo le indicazioni date dal presidente Vladimir Putin, a raggiungere la “leadership tecnologica” della Russia a livello planetario, e per questo verranno investiti quasi 50 miliardi di rubli (mezzo miliardo di euro) nel biennio 2025-2027. Sarà necessario un “cambiamento di mentalità”, insiste Tsivilev, in grado di unire tutti nel raggiungimento degli scopi prefissi.

In ogni caso, fino al 2050 nell’economia mondiale rimarranno fondamentali i materiali estrattivi, e la sempre maggiore richiesta di energia garantisce il mantenimento degli attuali livelli di produzione, o addirittura una loro crescita. Saranno sempre più utilizzate le energie rinnovabili, ma in misura parallela alla quota petrolifera, vista la sempre più ampia diffusione delle automobili nella regione dell’Asia e dell’Oceano Pacifico, ma anche in Africa e in America Latina. Non si prevede quindi un netto rifiuto dei combustili tradizionali, che quindi non fa parte della strategia, anche se sarà effettuato un monitoraggio attuale della questione.

Sono previsti scenari di conservazione e finalizzazione, per difendere i trend necessari della politica energetica, senza essere costretti a investimenti eccessivi. Dal punto di vista dello sviluppo si deve cercare il giusto equilibrio, evitando inutili ritardi e complicazioni per realizzare il potenziale di esportazione. Si tiene conto della permanenza del regime di sanzioni da parte dei Paesi del G7, ma lo scopo rimane quello di far crescere il Pil russo entro il 2030 più velocemente delle altre economie mondiali, per raggiungere un livello medio-alto da mantenere fino al 2050.

In conclusione, la presidente del consiglio degli osservatori del gruppo dei produttori di energia, Aleksandra Panina, ha fissato le tre dimensioni a cui attenersi per le prospettive del settore energetico della Russia: “credibilità, accessibilità ed efficienza”, in modo da riuscire a mantenere un adeguato livello di concorrenzialità all’interno e all’esterno.

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