06/12/2024, 10.54
BANGLADESH
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Yunus rassicura i leader religiosi dopo le tensioni sugli indù

Il capo del governo di transizione ha incontrato 32 rappresentanti di comunità religiose dichiarando che in Bangladesh tutti fanno parte della stessa famiglia e puntando il dito contro la "disinformazione" di alcuni media indiani. Il parroco della cattedrala di Dhaka ad AsiaNews: "Abbiamo riconosciuto che, sebbene alcuni incidenti si siano verificati, vengono diffuse anche notizie esagerate o false. Vogliamo vivere in armonia”.

Dhaka (AsiaNews) - Il consigliere capo del Bangladesh, il prof. Muhammad Yunus, ha convocato ieri una nuova riunione con i leader cristiani, musulmani, indù e buddisti presso la Foreign Service Academy di Dhaka. Al centro della discussione, quella che ha definito la lotta alla disinformazione pubblicata dai media indiani sulla presunta persecuzione delle comunità religiose minoritarie in Bangladesh.

“L'onorevole consigliere capo ci ha invitato a condividere le nostre prospettive. Abbiamo riconosciuto che, sebbene alcuni incidenti si siano verificati, alcuni media diffondono notizie esagerate o false”, ha dichiarato ad AsiaNews p. Albert Rozario, parroco della Cattedrale di Santa Maria a Dhaka. All'incontro, durato due ore e mezza, hanno partecipato 32 rappresentanti di varie comunità religiose, 26 dei quali hanno preso la parola. I leader di tutte le fedi hanno sottolineato che le persone di diverse religioni in Bangladesh vivono in armonia. Hanno criticato unanimemente i media indiani per la diffusione di propaganda volta a creare disordini nel Paese.

Dopo il colloquio con Yunus, i leader religiosi hanno parlato con i giornalisti. “Le minoranze nel nostro Paese sono al sicuro e sia il governo sia le comunità religiose stanno lavorando attivamente per garantire l'armonia. Volevamo comunicare al consigliere capo che siamo uniti”, hanno dichiarato i partecipanti in un comunicato congiunto.

L'incontro è avvenuto sulla scia delle tensioni scatenate dall'arresto, il 25 novembre, del leader indù Chinmoy Krishna Das, figura vaishnavita ed ex membro della Società Internazionale per la Coscienza di Krishna (ISKCON) in Bangladesh. Migliaia di indù hanno poi protestato e i media indiani hanno diffuso notizie che denunciano le difficoltà incontrate dalle minoranze religiose in Bangladesh. In risposta, Yunus ha cercato il contributo dei leader religiosi, dopo essersi precedentemente consultato con figure politiche.

P. Rozario ha riconosciuto che, mentre gli episodi di persecuzione si sono verificati in passato e continuano a un livello minimo, il recente arresto di Chinmoy Krishna Das ha creato un clima di paura tra le comunità minoritarie. “Il dottor Yunus ci ha chiesto di informarlo se noi minoranze di fede dovessimo subire persecuzioni. Lo abbiamo esortato a creare un ambiente in cui le minoranze religiose possano vivere senza paura”, ha detto p. Rozario ad AsiaNews, aggiungendo di aver chiesto l'immediato rilascio su cauzione di Chinmoy Krishna Das.

Sr. Reba Veronica D'Costa, membro della Congregazione di Nostra Signora delle Missioni e unica donna tra i leader religiosi presenti, ha sottolineato l'importanza dell'unità e della vigilanza contro la disinformazione. “Noi, come leader religiosi, siamo uniti nel nostro desiderio di armonia - ha detto sr. D'Costa, ex superiora della sua congregazione e sostenitrice del dialogo interreligioso -. Dobbiamo rimanere vigili per garantire che nessun mezzo di comunicazione diffonda false narrazioni sulle persecuzioni”. Ha inoltre incoraggiato i giovani del Bangladesh a dimostrare pazienza e moderazione di fronte a queste sfide.

Lo studioso islamico e presidente della Fondazione As-Sunnah, Sheikh Ahmadullah, parlando dei recenti incidenti, ha osservato: “Nonostante l'omicidio dell'avvocato Alif a Chittagong e la brutale uccisione di due operai addetti alla costruzione di una moschea a Faridpur, i musulmani di tutto il Paese hanno dimostrato una notevole pazienza e moderazione. Abbiamo plaudito a questo atteggiamento e affermato il nostro impegno a preservare l'armonia”.

Anche Mahajan Swami Hari Premanand, un leader indù della Missione Ramakrishna, ha fatto eco a sentimenti simili, affermando: “L'incontro si è concentrato sull'armonia religiosa. Vogliamo un Bangladesh neutrale e non settario. Le discussioni hanno rafforzato l'importanza di mantenere questa armonia”.

Avinash Mitra, condirettore del Ramna Harichand Temple, ha espresso preoccupazione per le influenze esterne. “La discordia viene alimentata da chi soffia sul fuoco. È fondamentale evitare che forze esterne prendano di mira gli indù nel nostro Paese”, ha dichiarato.

Durante l'incontro, il dottor Muhammad Yunus ha sottolineato l'unità nonostante le differenze di religione, casta e opinione. “In Bangladesh facciamo tutti parte della stessa famiglia. Le nostre differenze non ci rendono nemici”, ha affermato. Ha inoltre sottolineato la necessità di raccogliere informazioni in modo attento e rispettoso, assicurando che nessuno si senta imbarazzato o minacciato nel condividere le proprie preoccupazioni. “Coloro che sono colpevoli di illeciti – ha concluso - devono essere chiamati a risponderne, ma la giustizia deve essere perseguita senza pregiudizi o divisioni”.

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