West Bengal, denunciati due leader radicali indù per le "riconversioni" di cristiani e musulmani
Calcutta (AsiaNews/Agenzie) - La polizia del West Bengal ha aperto un fascicolo contro Praveen Togadia, presidente nazionale del Vishwa Hindu Parishad (Vhp, gruppo radicale indù), per "incitamento all'odio". Le forze dell'ordine hanno spiccato una seconda denuncia contro Jugal Kishore, segretario generale del Vhp, accusato di "incitamento all'odio e uso della forza su persone tribali". Le indagini sono partite ieri su ordine di Mamata Banerjee, chief minister dello Stato, dopo l'ennesimo caso di "ritorno a casa", i ghar wapsi (riconversioni all'induismo).
La cerimonia di "ritorno a casa", come le chiamano i radicali indù, è avvenuta il 28 gennaio scorso nel villaggio tribale di Rampurhat (distretto di Birbhum). Circa 17 famiglie cristiane e due musulmane sono state "riconvertite" all'induismo, attraverso lo shuddhi havan (purificazione) e altri rituali. Togadia e altri leader Vhp hanno partecipato all'evento. Tuttavia, due giovani tribali presenti a programma hanno deciso di sporgere denuncia.
Dopo che la notizia si è diffusa, sono emersi altri casi di ghar wapsi condotti, nelle ultime settimane, lungo il confine tra West Bengal e Jharkhand.
Tra questi, una nuova denuncia sporta dai missionari della Società Don Bosco che operano a Baropahari (Jharkhand). Secondo p. Agapit Minj, almeno 15 famiglie cristiane sono state "riconvertite" dal Vhp.
La chiesa Don Bosco di Baropahari è l'unica cattolica che opera tra la popolazione tribale della zona, sparsa in 73 villaggi. Secondo i dati della chiesa, almeno 164 famiglie si sono convertite al cristianesimo negli ultimi due anni. "Noi non battezziamo le persone come fanno loro - spiega P. Minj all'Indian Express - chiediamo loro di iniziare a venire in chiesa, e di mandare i loro bambini a scuola e agli ostelli. Se le persone sono spiritualmente e mentalmente convinte di abbracciare il cristianesimo, allora li battezziamo".