Wenzhou: le autorità tolgono luce e acqua alle Chiese che si rifiutano di installare le telecamere
L’ordine era stato emesso alla fine dello scorso anno. La resistenza delle chiese cede sotto le pressioni delle autorità. Continuano gli arresti e le incursioni nelle chiese domestiche.
Wenzhou (AsiaNews/Agenzie) – Le autorità cinesi tagliano luce e acqua ad alcune chiese domestiche di Wenzhou, nella provincia di Zhejiang. L’obiettivo dei funzionari è costringere le chiese a obbedire alle richieste governative di montare al proprio interno telecamere di sorveglianza.
L’ordine era stato emesso alla fine dello scorso anno e messo in atto per la prima volta a gennaio. A inizio aprile i cristiani di Wenzhou avevano protestato proprio contro i funzionari del governo che erano intervenuti ad installare le telecame.
La chiesa Tuanqian di Rui’an, nella prefettura di Wenzhou, era l’ultima a non aver installato il sistema di sorveglianza. Anche questa è prossima a “rinunciare alla resistenza” a causa delle “pressioni eccessive” delle misure punitive. Prima di essa, altre due chiese avevano ceduto dopo il taglio di elettricità e acqua.
Wenzhou è conosciuta come “la Gerusalemme cinese” per il gran numero di edifici religiosi e vanta la più alta concentrazione di cristiani della Cina continentale.
Intanto, continuano gli arresti e le incursioni nelle chiese domestiche, come riportato da due rapporti dello scorso mese del Christian Post. Alcuni poliziotti sono entrati nella chiesa Zhongfu Wanmin nella provincia nel sud della Cina di Guangdong, fermando 30 fedeli, inclusa una famiglia americana con bambini, e il pastore della chiesa, Li Peng. Il pastore è stato picchiato dagli ufficiali ed è stato l’unico a non essere rilasciato dopo l’interrogatorio. La polizia ha anche confiscato i telefonini, i documenti e le carte di credito di alcuni presenti che avevano cercato di filmare e fotografare quanto accadeva.
Inoltre, circa cento ufficiali della polizia speciale e di sicurezza hanno fatto incursione in un edificio della provincia nord-orientale di Liaoning, dove 40 pastori di chiese domestiche erano riuniti per un evento intitolato “Unità nella Cristianità”. China Aid riferisce che le autorità hanno accusato i pastori di “partecipazione a incontri illegali senza il permesso del governo”. Dei presenti all’evento, tre sono stati portati via in stato di arresto e gli altri sono stati trattenuti in una stanza ed interrogati per alcune ore.
Le chiese domestiche sotterranee sono illegali in Cina, e spesso oggetto di incursioni e altre forme di intimidazione da parte delle autorità.
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