Wang Zuoan: Religioni straniere si ‘infiltrano’ e minacciano la Cina
Il direttore dell’Amministrazione statale per gli affari religiosi difende i nuovi regolamenti sulle attività religiose. Il “pericolo” di discussioni religiose su internet e di raduni religiosi “illegali”.
Pechino (AsiaNews) - La Cina deve far fronte a crescenti minacce di “infiltrazioni straniere” che usano le religioni per diffondere estremismo. È quanto afferma Wang Zuoan, direttore dell’Amministrazione statale per gli affari religiosi (Sara), difendendo i nuovi regolamenti religiosi approvati la scorsa settimana.
In un articolo pubblicato oggi sul Quotidiano del popolo, organo ufficiale del Partito comunista cinese, Wang afferma che la revisione dei nuovi regolamenti, con ulteriori restrizioni e multe accresciute, era necessaria perché “giorno per giorno si intensifica l’infiltrazione [in Cina] di stranieri usando la religione e diffondendo l’estremismo religioso in diverse aree”.
Wang fa notare il grande pericolo che corre il suo Paese dato che “temi religiosi continuano ad emergere su internet… e in alcuni luoghi continuano ad esserci raduni religiosi illegali, nonostante il divieto”. Negli ultimi decenni la Cina ha assistito a una rinascita religiosa impressionante. Nonostante i divieti, l’obbligo di insegnamento dell’ateismo, il divieto ai membri del Partito di avere una qualunque fede, almeno l’85% dei cinesi ha una qualche fede religiosa.
La costituzione cinese garantisce la libertà religiosa per ogni cittadino, ma di fatto si permettono solo attività religiose “normali” per cinque religioni: taoismo, buddismo, islam, protestanti, cattolici. Il carattere “normale” delle attività è garantito dal controllo totale da parte di responsabili del governo a tutti i livelli: nazionale, provinciale, di contea, di città, di villaggio. I nuovi regolamenti prevedono controlli sul personale religioso, sui luoghi di raduno, sulle attività, sui viaggi all’estero, sull’economia delle comunità.
“La libertà religiosa - sottolinea Wang - non è uguale a attività religiose compiute senza alcuna restrizione legale”.
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