Visti Usa ai lavoratori tech indiani: l'inversione di rotta (su pressione di Musk)
Trump, che assumerà l'incarico il 20 gennaio, nel dibattito sull'immigrazione si era detto contrario anche ai visti per lavori altamente qualificati. Ma ha cambiato idea dopo i commenti di Elon Musk, le cui aziende si basano su manodopera indiana. Molte aziende statunitensi hanno però revocato le offerte di lavoro, e altre hanno sconsigliato viaggi all'estero per evitare di non riuscire a tornare negli Stati Uniti.
New Delhi (AsiaNews) - Agli indiani titolari del visto H-1B è stato sconsigliato di viaggiare al di fuori degli Stati Uniti nei prossimi mesi per evitare che una revisione delle norme comporti il rischio di non mettere più piede in suolo americano. Il visto H1-B, rinnovabile ogni tre anni, consente di assumere lavoratori stranieri per lavori qualificati e ad alto tasso di specializzazione.
Lo stesso presidente eletto Donald Trump, che assumerà l’incarico il 20 gennaio, aveva criticato il programma, in vigore da 34 anni, sostenendo, in riferimento al più ampio dibattito sull’immigrazione negli Stati Uniti, che svantaggiasse i lavoratori americani. Ma ora, influenzato da Elon Musk, sembra aver cambiato idea. A fine dicembre Musk aveva infatti scritto sul suo social X: “Il motivo per cui sono in America, insieme a tante persone critiche che hanno costruito SpaceX, Tesla e centinaia di altre aziende che hanno reso forte l'America, è grazie agli H-1B. Su questo tema farò una guerra che non potete assolutamente comprendere”. Poco tempo dopo, Trump ha dichiarato al New York Post: “Mi sono sempre piaciuti i visti, sono sempre stato a favore dei visti. È per questo che li abbiamo”.
Il dibattito è sorto dopo che il presidente eletto ha nominato Sriram Krishnan consulente sull'intelligenza artificiale. Nato e cresciuto in India, si è trasferito negli Stati Uniti nel 2007 per lavorare alla Microsoft e poi in diverse altre aziende informatiche come Facebook, Yahoo e Twitter. Ha ottenuto la cittadinanza americana nel 2016, ma contro di lui si sono scagliati sui social i sostenitori di estrema destra di Trump. Alcuni quotidiani indiani hanno raccontato che diversi cittadini si sono visti revocare le offerte di lavoro a causa di “problemi relativi al visto”. Per evitare di affrontare disagi burocratici, diverse aziende statunitensi stanno anche incentivando le assunzioni e il lavoro da remoto.
Gli indiani rappresentano il 72% dei visti H-1B, seguiti dai cinesi, al 12%. Nel 2023 la maggior parte dei beneficiari lavorava nel settore informatico (65%) o scientifico e matematico, con uno stipendio annuo mediano di 118mila dollari. Sono perlopi assunti dalle grandi aziende informatiche americane, comprese quelle di cui è a capo Elon Musk. Secondo un rapporto del Pew Research Institute, l’immigrazione verso gli Stati Uniti è aumentata di 1,6 milioni nel 2023, il maggiore incremento negli ultimi 20 anni, e gli indiani rappresentano il gruppo più numeroso dopo i messicani. Gli indiani hanno anche superato i cinesi per numero di studenti nelle università americane, arrivando a inviare 331.602 universitari nell’anno scolastico 2023-2024.
Sempre a fine dicembre, l’ambasciata americana in India aveva riferito di aver rilasciato per il secondo anno consecutivo oltre un milione di visti anche per turismo, affari e istruzione, con un aumento di visitatori indiani aumentato di cinque volte negli ultimi quattro anni. Più di due milioni di indiani si sono recati negli Stati Uniti nei primi undici mesi del 2024, con un aumento del 26% rispetto all’anno precedente, ha aggiunto la missione statunitense in India. Nel comunicato stampa, l'ambasciata ha anche menzionato che il Dipartimento di Stato americano ha completato un programma pilota per il rinnovo dei visti H-1B, consentendo ai lavoratori indiani di rinnovare i documenti senza dover lasciare il Paese.
Negli ultimi c’è però stato un reale inasprimento nelle concessioni di visti H-1B agli indiani: nel 2018, durante il primo mandato Trump, il tasso di rifiuto è salito al 24% rispetto al 5-8% che si era registrato durante l'amministrazione di Barack Obama. Con la presidenza di Joe Biden il tasso è sceso al 2-4%, ma il numero totale di visti concessi è stato uguale a quello del primo mandato Trump, quando, con l’aumento dei tempi di elaborazione delle richieste, è stato reso “più difficile per le persone ottenere i visti in tempo”, ha spiegato alla BBC Stephen Yale-Loehr, esperto di immigrazione alla Cornell Law School. “Alcune persone come Elon Musk vogliono preservare i visti H-1B, mentre altri funzionari della nuova amministrazione vogliono limitare tutta l'immigrazione, compresi gli H-1B. È troppo presto per dire quale parte prevarrà”, ha aggiunto.
“INDIAN MANDALA" È LA NEWSLETTER DI ASIANEWS DEDICATA ALL'INDIA. VUOI RICEVERLA OGNI VENERDI’ SULLA TUA MAIL? ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER A QUESTO LINK
14/01/2021 14:41
12/11/2018 08:21