Vijayawada, riscoprire la bellezza della liturgia nell’Anno della vita consacrata
Vijayawada (AsiaNews) - “Quando ci raccogliamo come comunità durante la preghiera, noi incontriamo il Signore Gesù Cristo in comunione con lo Spirito Santo, che trascende tutte le affinità umane, razziali, culturali e sociali per formare un'unica famiglia unita nel Signore, che rende gloria a Dio e sperimenta la santificazione delle nostre vite”. Con queste parole p. Joji Reddy, francescano, ha aperto l’incontro organizzato la scorsa settimana all’Andhra Loyola College di Vijayawada, nello Stato indiano dell'Andhra Pradesh. L’occasione è stata una giornata di catechesi sul rinnovamento liturgico. La Conference of Religious India (Cri) della diocesi di Vijayawada ha organizzato l’incontro, che rientra nelle iniziative per l’Anno della vita consacrata. Vi hanno partecipato oltre 100 religiosi e religiose.
La giornata risponde all’invito della Conferenza episcopale indiana (Cbci) per rinnovare la partecipazione liturgica. P. Reddy, salesiano, ha esortato i presenti a sperimentare la presenza redentrice di Cristo nel raccoglimento e nella preghiera. “Lo scopo della liturgia - afferma - è rendere gloria e onore a Dio attraverso la preghiera comune, consolidare la fede nelle persone, insegnare ai fedeli il significato del messaggio di Cristo attraverso i santi misteri”.
P. Showraiah, benedettino, ha celebrato la Santa Messa all’inizio dell’assemblea. Egli ha invitato i religiosi ad avere compassione per le persone che essi incontrano nel loro ministero, così come Gesù ha fatto. Citando il Vangelo del giorno, egli ha ricordato che la misericordia e la compassione sono le vere caratteristiche del Buon Pastore. Perciò ha invitato i religiosi a seguire l’esempio di Cristo e prendersi cura dei vicini, ad avere “a cuore il bene delle persone che ci circondano”.
Suor Benigna, presidente locale della Cri, ha parlato della musica e del canto all’interno della liturgia. La suora ha spiegato come “la tradizione musicale della Chiesa universale deve essere una parte necessaria e integrale della preghiera solenne”. Attraverso la preghiera cantata - ha detto - “la liturgia si esprime in un modo più affascinante, il mistero della preghiera con la sua natura gerarchica e comunitaria si mostra in maniera più aperta. L’unione dei cuori si raggiunge più in profondità attraverso l’unione delle voci. Le menti si innalzano con più facilità alle cose celesti tramite la bellezza dei riti sacri e l’intera celebrazione prefigura con più chiarezza la liturgia celeste che viene celebrata nella santa Gerusalemme del cielo”.
Suor Benigna ha poi insistito sull’urgenza di diventare musicisti e cantanti esperti, in modo da servire la liturgia, perchè è questa che ci coinvolge nel mistero pasquale, facendoci partecipi del Cristo sofferente, della sua morte e resurrezione.
Infine l’assemblea ha reso omaggio a Benedetto XVI, papa emerito, che ha ricevuto due lauree a Honoris Causa per il suo grande rispetto nei confronti delle tradizioni musicali della Chiesa e per la sua sensibilità verso la musica religiosa.
*Missionaria dell'Immacolata, Congregazione femminile associata al Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime)