24/11/2015, 00.00
VIETNAM
Invia ad un amico

Vietnam, la Chiesa in festa per l’anniversario dei 117 martiri

di Paul N. Hung
Oggi è il giorno commemorativo di sant’Andrea Dung e i 116 compagni. Essi furono uccisi nel XIX sec. e sono stati canonizzati da san Giovanni Paolo II nel 1988. Vicario di Ho Chi Minh City: “Impariamo dal loro esempio e accogliamoci gli uni gli altri per eliminare la violenza dal mondo”. Un gruppo di fedeli ha visitato la casa di san Matthew Lê Văn Gẫm, decapitato nel 1847 perché accompagnava per mare vescovi e sacerdoti.

Ho Chi Minh City (AsiaNews) – La Chiesa cattolica vietnamita è in festa nel giorno in cui commemora il sacrificio dei 117 martiri canonizzati da San Giovanni Paolo II il 19 giugno del 1988. Nell’omelia della messa d’anniversario, p. Dominique Đinh Ngọc Lễ, sacerdote vicario dell’arcidiocesi di Ho Chi Minh City, ha incoraggiato i fedeli a prendere l’esempio dei santi martiri nella loro vita e nel rapporto col prossimo: “Dobbiamo accettarci gli uni gli altri abbracciando anche le debolezze e i fallimenti altrui. Nel ruolo di genitori, figli, famiglie cattoliche parrocchiali, dobbiamo accogliere gli altri per vivere in armonia e amore, dando l’esempio alle comunità che ci circondano ed eliminare la violenza”.

Dei 117 santi martiri vietnamiti (Andrea Dung e 116 compagni), 37 erano sacerdoti. Da quando i primi missionari misero piede in Vietnam all’inizio del XVI sec., la Chiesa ha attraversato secoli di repressione e persecuzione. In questi anni molti sacerdoti, religiosi e laici sono morti per difendere la fede.

Un gruppo di fedeli cattolici oggi visita la casa dove si ricorda il martirio di Matthew Lê Văn Gẫm. L’edificio si trova al numero 47b di Nguyen Trai Street, Distretto 1 di Ho Chi Minh City. Immersa fra palazzi e negozi, appena fuori dalla casa c’è una colonna con una iscrizione in latino: “Qui, a causa della sua fede in Cristo, il venerabile Matthew Lê Văn Gẫm è stato decapitato l’11 maggio 1847”.

Prima di morire per volontà del re, san Matthew Lê Văn Gẫm era un fedele laico, che lavorava come timoniere nelle acque della città. In quei tempi, la Chiesa locale chiedeva a lui di accompagnare seminaristi e sacerdoti nei loro viaggi all’estero. Nel 1846 veleggiò fino a Singapore per accogliere un vescovo, un sacerdote e tre seminaristi nella Chiesa locale, che era stata appena fondata. Matthew Lê Văn Gẫm è stato arrestato e torturato, ma lui, rivolgendosi ai soldati, disse: “Se mi uccidete, lo accetto. Perché sono cattolico fin da quando ero bambino. Non abbandonerò mai la mia fede”.

Dei 117 martiri, ben 30 provenivano dalla diocesi di Thái Bình. Durante la messa commemorativa, il vescovo della diocesi, mons. Peter Nguyễn Văn Đệ, ha invitato i fedeli a ringraziare Dio per il dono dei martiri vietnamiti. Il prelato ha pronunciato i nomi di tutti i santi, compreso il loro luogo d’origine, affermando che è per il loro amore e sacrificio che ora la Chiesa vietnamita e la diocesi di Thái Bình sono ricche e rinnovate. Citando Tertulliano, mons. Nguyễn Văn Đệ ha detto: “Il sangue dei martiri è il seme dei nuovi cristiani”.

 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Condanna a 14 anni di carcere per il blogger Hoang Duc Binh
06/02/2018 15:22
Governo contro il dissenso: condannati altri quattro attivisti
05/02/2018 12:28
Ho Chi Minh City: 15 seminaristi a “scuola di carità” nelle periferie più povere
05/07/2016 10:43
Al via il Giubileo dei martiri vietnamiti
20/06/2018 15:20
Speranze e timori nei cattolici vietnamiti per la visita di Triet al Papa
10/12/2009


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”