Vientiane cancella l’incontro delle Ong Asean
Vientiane (AsiaNews/Agenzie) – Nel 2016 il Laos ospiterà il summit dei capi di Stato Asean (Association of South East Asian Nations), assumendo la presidenza dell’Associazione. Vientiane ha però rifiutato di ospitare l’Asean People’s Forum (Apf), convegno parallelo che raduna le organizzazioni della società civile (Osc) dei Paesi del sud-est asiatico. Il governo ha addotto come scusa la mancanza di risorse e di sicurezza. Molti attivisti per i diritti umani affermano invece che le autorità vogliano mettere il bavaglio a tutti coloro che ne criticano la politica autoritaria.
Maydom Chanthanasinh, presidente della Commissione per le Osc laotiane, ha detto che l’Asean sceglierà il Paese ospitante sostitutivo il mese prossimo, proprio a causa del rifiuto di Vientiane.
Lo scorso aprile, il Laos aveva fatto pressioni sulle proprie Osc affinché non sollevassero discussioni sui diritti umani all’Apf 2015 tenutosi in Malaysia. Questioni come il diritto alla terra, diritti delle minoranze, impatto ambientale delle dighe idroelettriche e sparizioni forzate sono state accuratamente evitate per paura di ritorsioni del governo. Phil Robertson, direttore dell’Osservatorio per i diritti umani in Asia, ha detto: “Il Laos ha mandato delle Ong fittizie all’Apf in Malaysia [per controllare], ma noi sapevamo che appartenevano al governo”.
Vientiane ha cercato anche di cancellare il nome di Sombath Somphone dalla lista dei casi di diritti umani da difendere. Somphone, attivista per i diritti civili e premio Magsayay (il cosiddetto “Nobel per la pace” asiatico) 2005, è scomparso il 15 dicembre 2012, prelevato da agenti della polizia laotiana. In un comunicato del 10 settembre scorso, l’Afp ha dichiarato che “nella società laotiana prevale la paura di menzionare problemi che il governo considera sensibili”.
17/05/2016 08:56