Vicario d'Arabia: il Comitato, passo positivo per applicare il Documento sulla Fratellanza
Il nuovo organismo “aiuterà a promuovere e applicare il contenuto” e faciliterà la “realizzazione di tutti i suoi obiettivi”. Per mons. Hinder cristiani e musulmani sono chiamati a essere “canali di pace”. Il testo da studiare nelle scuole e parrocchie. Apprezzamento anche dai firmatari, papa Francesco e il grande imam di al-Azhar.
Abu Dhabi (AsiaNews) - La nascita del nuovo organismo “aiuterà a promuovere e applicare il contenuto del documento” e facilitare “la realizzazione di tutti i suoi obiettivi” in un futuro “prossimo”. È quanto scrive in una nota, inviata per conoscenza ad AsiaNews, mons. Paul Hinder, vicario apostolico dell’Arabia meridionale (Emirati Arabi Uniti, Oman e Yemen), secondo cui “a livello locale, regionale e mondiale vi è molto da fare” per diffondere “uno spirito di tolleranza”.
Le parole del prelato giungono a pochi giorni dall’istituzione di un “comitato superiore”, che dovrà favorire l’applicazione degli ideali tracciati nel “Documento sulla Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”. Un testo dal valore storico, sottoscritto da papa Francesco e dall’imam di al-Azhar nel febbraio scorso durante il viaggio del pontefice negli Emirati.
Il neonato organismo (nato il 19 agosto scorso negli Emirati) ha ricevuto anche la benedizione del papa e di Ahmed Al Tayeb, firmatari del documento. Il direttore della Sala Stampa Vaticana Matteo Bruni ha espresso la soddisfazione del pontefice, che incoraggia “il lavoro del Comitato per la diffusione del Documento, ringrazia gli Emirati Arabi Uniti per l’impegno concreto in favore della fratellanza umana e si augura che iniziative simili possano moltiplicarsi nel mondo”.
“Anche se purtroppo sono spesso il male, l’odio, la divisione a fare notizia, c’è un oceano nascosto di bene - ha sottolineato papa Francesco - che cresce e che ci fa sperare nel dialogo, nella conoscenza reciproca, nella possibilità di costruire, insieme ai credenti di altre fedi e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, un mondo di fraternità e di pace”.
Parole di elogio sono giunte anche dal grande imam di al-Azhar Ahmed Al Tayeb, il quale sottolinea “l’unicità nel suo genere” del documento “nella storia moderna”. Esso è servito, aggiunge il leader musulmano, come base per diffondere e rilanciare la fraternità e la convivenza tra i popoli e la formazione del comitato è giunta in un “momento cruciale”, in cui “tutti gli amanti della pace” sono chiamati a diffondere coesistenza, fratellanza e tolleranza nel mondo.
Nella nota il vicario apostolico d’Arabia sottolinea “la gioia” del papa per la formazione del comitato superiore e auspica che “credenti musulmani e cristiani siano capaci di lavorare insieme per il bene comune. Tutti noi - aggiunge - siamo invitati a essere ‘canali di pace’ ovunque viviamo o lavoriamo”. La speranza, prosegue, è che i cristiani mostrino “discernimento e abilità necessarie” per avviare “iniziative e attività” che aiutino a “costruire ponti fra persone di fede diversa”.
Sottolineando l’impegno “del nostro governo”, il prelato conferma che la Chiesa cattolica è pronta a dare il proprio contributo per l’applicazione delle direttive stabilite nel documento. “Raccomando vivamente - conclude mons. Hinder - e invito le nostre scuole e le nostre parrocchie a mettere il Documento della Fraternità umana all’interno dei curriculum e al centro delle proprie attività”.
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