Vescovi filippini rifiutano le donazioni dall'industria mineraria
La decisione è contenuta nell'ultimo documento della Conferenza episcopale. Ritirati i beni della Chiesa dalle società che investono in energia "distruttiva". Il vice presidente, mons. Mylo Hubert Vergara: "Il resto è in linea con l'enciclica di papa Francesco Laudato si'".
Manila (AsiaNews/Agenzie) - I vescovi delle Filippine hanno deciso di rifiutare le donazioni provenienti da industrie “distruttive per l’ambiente”, tra cui quella mineraria. Questa “politica di non accettazione” è contenuta nella dichiarazione pastorale sull’ecologia rilasciata il 28 gennaio alla fine dell’assemblea plenaria della Conferenza episcopale delle Filippine (Cbcp).
La pausa alla produzione imposta dalla pandemia “ci incoraggia a riflettere sui decenni di pratiche inquinanti che la nostra casa comune ha dovuto subire per mano dell'uomo”, si legge nel documento firmato dal presidente della Cbcp mons. Pablo Virgilio David.
“Le Filippine, ad esempio, sono state colpite da molteplici tempeste tropicali, tra cui alcune dichiarate le più mortali al mondo dal 2013 al 2021”.
La nuova politica sarà attuata in tutte le diocesi, ha poi fatto sapere il vescovo David in conferenza stampa: “La nostra gente deve essere molto critica, specialmente i nostri parroci. Anche se abbiamo diverse esigenze nel lavoro pastorale, non compromettiamo il benessere dell’ambiente”.
La recente decisione fa seguito alla scelta, presa due anni fa, di impedire che le risorse finanziarie delle istituzioni cattoliche siano investite in progetti estrattivi. “Le risorse finanziarie devono essere utilizzate esclusivamente per il bene comune, l'integrità della creazione e la gloria del nostro Creatore”, hanno spiegato i prelati.
I vescovi hanno inoltre esortato le istituzioni bancarie che finanziano l’estrazione di carbone, gas fossile o altri combustibili “distruttivi” a elaborare piani per limitare e infine eliminare il proprio coinvolgimento in tali settori. “La Chiesa intende ritirare i propri beni dalle istituzioni finanziarie e dalle società che investono in suddette attività dannose per l'ambiente entro il 2025”, hanno aggiunto.
Il vice presidente della Cbcp, mons. Mylo Hubert Vergara, ha affermato che il testo è in linea con l'invito di papa Francesco a trattare il pianeta come la nostra casa comune: “Ci impegniamo a portare avanti gli insegnamenti dell’enciclica Laudato si' ed essere portatori di speranza di fronte a una crisi ecologica, seguendo nostro Signore Gesù”, recita la dichiarazione dei vescovi filippini.