19/09/2014, 00.00
INDIA
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Verso il Sinodo: il multiculturalismo dell'India, sfida e ricchezza per le famiglie cristiane

di Santosh Digal
John Dayal, attivista per i diritti umani, analizza la situazione delle coppie e delle famiglie di oggi. La minaccia dell'estremismo indù (hindutva) nell'educazione dei bambini, anche cattolici. La bellezza del matrimonio tra uomo e donna. La comunione agli omosessuali.

New Delhi (AsiaNews) - Perché le famiglie cristiane mantengano la propria identità, pur inserite in una società a maggioranza indù, la Chiesa oggi deve "garantire una formazione religiosa ai figli nati nel 21mo secolo" e affrontare così la sua "sfida più grande". Ne è convinto John Dayal, ex presidente nazionale dell'All India Catholic Union e membro del National Integration Council, che ad AsiaNews parla della vita e delle sfide delle famiglie cattoliche e cristiane, ma anche della Chiesa, in vista del Sinodo sulla famiglia.

Ci descrive la vita quotidiana di una famiglia e le sfide sociali e religiose dei loro membri?

I cattolici, o meglio le comunità cristiane, spaziano da quelle con una tradizione di 2mila anni a quelle di dalit e tribali che si sono convertiti negli ultimi 150 anni, o addirittura negli ultimi decenni. Per questo, essi sono tutt'altro che inseparabili dalla cultura domestica ed etnica dei loro vicini della maggioranza indù. Eccetto che per i riti religiosi, essi sono indistinguibili. Inevitabilmente questo incide su questioni morali, sessualità, comprensione della dignità delle donne e dei loro diritti. Questo pone una sfida alla leadership della Chiesa tanto quanto alle coppie sposate che stanno costruendo una famiglia. È una questione più ampia di identità, mantenimento dei propri tratti distintivi pur essendo parte di una società più grande, con le sue sfide in stili di vita, sopravvivenza economica, moderni costumi sessuali, droghe e alcool. Soprattutto nelle grandi città, i genitori devono avere a che fare anche con i figli adulti che si sposano fuori dalla fede, e talvolta fuori dalla comunità. Il modo in cui si garantisce un insegnamento e una formazione religiosa alla generazione dei figli nati nel 21mo secolo è la sfida più grande.

Qual è la battaglia per l'educazione cristiana dei loro figli?

Sebbene la Chiesa, in particolare quella cattolica, abbia una presenza importante nel campo dell'educazione - alcune delle scuole e dei college più antichi sono cattolici o anglicani - è anche vero che non tutti i bambini cattolici possono trovare un posto in una scuola cattolica. Ci sono molte ragioni. La distanza è una. In molti luoghi non c'è alcuna istituzione. Inevitabilmente, un gran numero di bambini cattolici frequentano scuole statali laiche o gestite da organizzazioni indù. In entrambe, l'ambiente scolastico e l'ethos è indù. Questo non è un problema in sé. Ma nell'ottica di questioni sociali e morali terribili come la discriminazioni su base di casta, un proselitismo aggressivo da parte dell'induismo militante - chiamato hindutva -, la pedagogia e i libri di testo, c sono motivi di preoccupazione.

La bellezza della relazione e dell'amore tra un uomo e una donna?

Dio ha creato entrambi, e ha creato il loro rapporto. Esso deve essere bello. È completamento reciproco e soddisfazione reciproca. Ma richiede comprensione e mutuo rispetto. Per fortuna, molte relazioni diventano più forti con il passare degli anni, quando le coppie arrivano a comprendersi meglio l'un l'altro.

Il confronto tra una mentalità cristiana e altre mentalità viene dalle altre religioni o imprinting culturali, o dal vuoto prodotto dalla secolarizzazione?

L'islam tratta il matrimonio come un contratto. L'induismo lo considera un sacramento, ma la donna resta ancora un vassallo, amato, ma un oggetto, più simile a una proprietà. L'India è una società dominata dal maschio, e le donne ne soffrono, da quando sono nell'utero rischiando il feticidio all'infanzia privata, la dote per il matrimonio, la violenza domestica, l'abbandono, la crisi che devono affrontare le vedove. Molti di questi sono tratti culturali e sono penetrati anche nelle famiglie cristiane.

Storie piene di difficoltà, ma anche storie positive di crescita d'amore, mostrano come la Chiesa si prende cura di tutti.

La Chiesa in India deve imparare ad ascoltare. Deve usare strumenti scientifici e analisi per indagare la realtà e ideare una metodologia pastorale curativa e preventiva. Questo riguarda anche cambiamenti nella formazione dei laici, che sono i principali strumenti di cura e consiglio pastorali.

Quale è la sua idea di famiglia e la sua relazione con la Chiesa? Quanto di quello che il sacerdote dice la domenica condiziona il suo comportamento il resto della settimana?

Mi piacerebbe che molti preti dicessero qualcosa di rilevante nelle loro brevi omelie, che al momento restano molto stereotipate e pedisseque. La parrocchia deve diventare centrale nel processo di risanamento delle famiglie sotto pressione.

In che modo le famiglie in India parlano di alcune questioni dibattute - come il controllo delle nascite, il divorzio e i risposati -, alle quali papa Francesco sembra guardare in termini di modernizzazione?

Le coppie più giovani ignorano quasi completamente gli insegnamenti sociali sul sesso e la sessualità. La contraccezione è la norma. Io sostengo il matrimonio di coppie che hanno ottenuto il divorzio civile, e penso che i provvedimenti canonici sulla nullità del matrimonio in base a differenze inconciliabili debbano diventare parte del Diritto canonico. Inoltre, la legislazione della Chiesa sulla nullità del matrimonio deve essere neutrale e non prevenuta nei confronti delle donne.

Nel contesto indiano, cosa pensa di questioni come omosessualità, convivenza, fedeltà, sesso prematrimoniale, fecondazione in vitro, aborto e matrimonio misto?

Sostengo la cura pastorale, inclusa la comunione, per la comunità Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender). Sono contrario al matrimonio tra persone dello stesso sesso e all'adozione per le coppie gay, perché in quel caso i diritti del bambino di avere un padre e una madre sono violati. I matrimoni misti in India sono una realtà. Non possiamo opporci. Perderemmo i nostri figli, che lascerebbero la Chiesa piuttosto che lasciare la persona che amano. Essi continueranno a credere in Cristo, ma lo faranno in privato, nei loro cuori. Li accettiamo, li abbracciamo, e [speriamo] che possano portare anche i loro partner nella Chiesa.

Quanto è importante per la famiglia e il fedele andare in chiesa, e come vede questi argomenti di cui ora discute la Chiesa?

Se la parrocchia non è troppo lontana, la maggior parte dei cattolici va a messa la domenica e nei giorni di festa. Le piccole comunità cristiane sono ancora un work in progress. Ci sono pochi forum, opportunità e risorse per avere una discussione edificante sugli insegnamenti della Chiesa. Un seminario occasionale a livello diocesano non aiuta nessuno.

Sarebbe bello parlare del modo in cui le persone in India rispettano la loro religione e come vogliono svilupparla in futuro.

I laici sono per una Chiesa partecipativa, nella quale hanno voce. Quella è la linea di demarcazione. Essi rimangono fedeli e la loro fede in Dio è incrollabile.

 

 

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