Unesco: la basilica della Natività non è più in pericolo
Dal 2012 il complesso è tra i siti patrimonio dell’umanità. Nel settembre 2013 sono iniziati i lavori di restauro a opera di una ditta italiana. Grazie al recupero minuzioso dei restauratori, sono tornati a splendere i mosaici dei transetti.
Betlemme (AsiaNews/Agenzie) – La basilica della Natività di Betlemme, in terra palestinese, non è più in pericolo. Lo dichiara l’Unesco, che cancella il nome della chiesa dall’elenco dei siti patrimonio dell’umanità a rischio. La decisione è stata presa due giorni fa dall’agenzia delle Nazioni Unite, riunita a Baku per la 43ma seduta del Comitato del patrimonio mondiale.
Una nota ufficiale dell’organizzazione spiega che la scelta di rimuovere la basilica dalla lista “è stata determinata dall’alta qualità dei lavori di restauro eseguiti sul tetto, sulle facciate esterne, sui mosaici e sulle porte della chiesa”.
Il restauro della chiesa, a opera dell’azienda italiana Piacenti S.p.a., è iniziato nel settembre 2013 ed è in corso. L’opera è stata fortemente voluta dall’Autorità Nazionale Palestinese, che ne ha il controllo, ed è sostenuta dalle tre comunità religiose responsabili del santuario: il patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme, i francescani della Custodia di Terra Santa (a nome della Chiesa cattolica) e il patriarcato armeno di Gerusalemme.
Situato a 10 km a sud di Gerusalemme, il sito è stato identificato fin dal II secolo come il luogo della nascita di Gesù. La chiesa della Natività di Betlemme, tra i luoghi di culto cristiani più antichi al mondo, è stata edificata nel 339 d.C. su iniziativa dell’imperatore Costantino I e della madre Elena. Essa sorge sui resti di un tempio pagano edificato nel periodo di Adriano e conserva la grotta e la mangiatoia in cui è nato ed è stato deposto Gesù.
Il luogo è stato ampliato e restaurato nel VI secolo nel periodo dell’imperatore Giustiniano I, dopo numerosi saccheggi e incendi. Il complesso che lo affianca (convento francescano, monastero ortodosso e monastero armeno) ha subito numerosi ampliamenti e modifiche sia in epoca crociata che nei secoli successivi.
Nel 2002 la basilica ha subito un assedio da parte delle truppe israeliane che volevano stanare alcuni militanti palestinesi, rifugiati al suo interno. Da tempo gli esperti evidenziavano l’urgenza e la necessità di un restauro delle mura e delle colonne annerite dagli incendi e una riparazione del tetto, molto pericolante, per un luogo che ogni anno è visitato da milioni di pellegrini e turisti.
Grazie all’imponente opera di recupero, dopo secoli sono tornati a splendere i mosaici dei transetti: un’Ascensione di Gesù, con Maria, gli apostoli e gli angeli; l’incredulità di san Tommaso; l’entrata di Gesù a Gerusalemme; una trasfigurazione di cui restano solo pochi frammenti. Dal 2012 il complesso è patrimonio Unesco.