Tribunale egiziano sblocca la cessione delle isole contese all’Arabia Saudita
I giudici hanno rigettato la decisione dell’Alta corte amministrativa del gennaio scorso. Al centro della controversia il controllo delle isole Tiran e Sanafir, sul mar Rosso. Disabitate e desertiche, esse hanno un enorme valore strategico per il controllo della navigazione nel mar Rosso. Il Parlamento dovrà pronunciarsi in via definitiva sulla questione.
Il Cairo (AsiaNews/Agenzie) - Un tribunale egiziano ha annullato una precedente sentenza, che bloccava il trasferimento della sovranità di due isole (contese) all’Arabia Saudita. Secondo quanto riferiscono fonti giudiziarie, il tribunale di giustizia per i ricorsi urgenti ha rigettato la decisione del gennaio scorso dell’Alta corte amministrativa. In precedenza, la decisione di trasferire le due isole inabitate di Tiran e Sanafir, sul mar Rosso, aveva scatenato feroci polemiche nel Paese dei faraoni.
Già in passato il tribunale si era pronunciato sulla questione delle isole contese con i sauditi; anche in questo caso la sentenza dei giudici è passibile di contro-ricorso in appello. Inoltre, sarà compito del Parlamento pronunciarsi in via definitiva sulla questione e - nel caso - concedere la propria approvazione al trasferimento di sovranità.
Tiran e Sanafir, situate all’imbocco del golfo di Aqaba, circa un anno fa sono state promesse dal presidente egiziano Abdul Fattah al-Sisi durante una visita ufficiale in Arabia Saudita. In cambio, Riyadh avrebbe dovuto concedere un pacchetto di aiuti al Cairo in miliardi di dollari. La decisione del capo di Stato aveva sollevato forti polemiche in patria, con i nazionalisti in piazza “a difesa” dell’integrità territoriale e accuse di violazione della Costituzione.
Le due isole in questione, non abitate e desertiche, sono prive di risorse ma ricche di valore strategico in quanto situate sulla rotta di chiunque voglia navigare il mar Rosso in ambo le direzioni. Concesse dall’Arabia Saudita all’Egitto, queste due isole sono state utilizzate come arma nella guerra Israelo-Araba, impedendo la navigazione alle navi israeliane.
Israele ha occupato le isole insieme al Sinai fino alla firma degli accordi di pace fra il Cairo e Tel Aviv noti come gli accordi di Camp David. L’articolo 5 degli accordi stabilisce espressamente che le isole non dovranno ospitare alcuna presenza militare o tanto meno essere utilizzate per impedire la libera circolazione delle navi.
A gennaio l’Alta corte amministrativa aveva negato il trasferimento, perché il governo non avrebbe mostrato prove sufficienti atte a mostrare che le isole erano, in origine, proprietà dei sauditi. Ieri il tribunale, chiamato a pronunciarsi su questioni “urgenti” che rischiano di impantanarsi nel complesso sistema giudiziario, ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Ashraf Farahat. “Il tribunale amministrativo - spiega il legale - non ha l’autorità per pronunciarsi su questioni di sovranità”.