14/01/2022, 12.15
IRAN
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Teheran, il ghepardo asiatico a rischio estinzione

Erano un centinaio di esemplari nel 2010, ne resta solo una dozzina: nove maschi e tre femmine. La situazione è “estremamente critica” e a poco sono valsi i progetti di salvaguardia promossi dal 2001 in collaborazione con l’Onu. L’animale vittima di siccità, bracconaggio e incidenti stradali. In Iran presenti almeno 1300 specie animali diverse, 130 delle quali minacciate o a rischio estinzione.

Teheran (AsiaNews) - In Iran restano solo una dozzina circa di esemplari di ghepardo asiatico, una specie sempre più a rischio estinzione e la cui situazione resta “estremamente critica”, e a poco sono valsi i programmi di protezione e salvaguardia avviati in passato col sostegno dell’Onu. A lanciare l’allarme sulla situazione dell’animale è il vice-ministro dell’Ambiente Hassan Akbari, secondo cui “le misure che abbiamo adottato per accrescere la protezione, la riproduzione e l’installazione della segnaletica stradale non sono state sufficienti per salvare questa specie”.

Intervistato dall’agenzia Tasnim, il vice-ministro riferisce che “al momento vi sono solo nove maschi e tre femmine” contro “il centinaio del 2010” e la loro situazione è “estremamente critica” ed è forte il pericolo di scomparsa della specie. Esperti del dicastero ricordano come l’animale sia stato vittima in questi anni di siccità dovuta ai cambiamenti climatici, al bracconaggio di cacciatori senza scrupoli e incidenti stradali, soprattutto nel deserto centrale dove vivono gli ultimi esemplari. 

Il ghepardo è l’animale terrestre più veloce al mondo, in grado di raggiungere i 120 km all’ora. Un tempo il loro habitat naturale andava dalla sponda orientale dell’India fino alla costa atlantica del Senegal, e oltre. Oggi si trovano ancora in alcune parti dell’Africa meridionale, ma sono quasi del tutto scomparsi dal Nord Africa e dall’Asia.

La sottospecie “Acinonyx jubatus venaticus”, meglio nota come ghepardo asiatico, è anch’essa in “grave pericolo” come ricordano gli esperti dell’Iucn, l’Unione internazionale per la conservazione della natura. L’Iran è uno degli ultimi Paesi al mondo in cui l’animale vive in natura e, dal 2001, ha avviato un programma di protezione con il sostegno delle Nazioni Unite. Un simbolo per gli abitanti della Repubblica islamica, tanto che nel 2014 la nazionale di calcio ha inserito l’immagine di un ghepardo sulle proprie maglie in occasione delle partite dei mondiali. 

Nel Paese vi sono almeno 1300 specie animali diverse, 130 delle quali sono minacciate o a rischio estinzione. Fra queste, oltre al ghepardo asiatico, troviamo anche la gru siberiana, la grande otarda, l’emione persiano e alcuni rettili e anfibi caratteristici dell’area. Per questi ultimi il problema è legato a una mancanza di conoscenze della specie e dell’habitat naturale, che ha spinto gli esperti a creare un database per la condivisione delle informazioni “migliorando la qualità della tutela”. 

L’Iran ha un’elevata diversità di specie legata a condizioni geografiche, diversità climatica, alle enormi risorse idriche del mar Caspio a nord e del Golfo persico e del mar dell’Oman a sud. Studi recenti mostrano che sono state identificate circa 1.300 specie di vertebrati, tra cui mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e pesci acquatici, circa 30.000 specie di invertebrati e 8.000 specie di piante. Tuttavia, negli ultimi due decenni le attività dell’uomo hanno causato un allarmante degrado degli ecosistemi, la cancellazione di geni, specie e capacità biologiche; le minacce alla biodiversità hanno subito una accelerazione maggiore negli ultimi 50 anni rispetto all’intera storia dell’umanità. 

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