Tamil Nadu: dalit discriminati in parrocchia, esposto alle autorità
La protesta dei fuori casta nel villaggio di Ayyampatty alla vigilia della festa patronale di santa Maria Maddalena. "Esclusi dalle celebrazioni, anche i cimiteri restano separati". Minacciato un ricorso all'Alta Corte di Madras se non vi saranno provvedimenti.
Trichy (AsiaNews) - La questione delle discriminazioni nei confronti dei dalit continua a scuotere la comunità cattolica del Tamil Nadu. Dopo i movimenti contro la mancata nomina di vescovi provenienti dai fuori casta - che costituiscono la stragrande maggioranza dei fedeli in questo Stato indiano – ora una nuova protesta coinvolge la popolare festa di Santa Maddalena nel villaggio di Ayyampatty, nella diocesi di Tirucirapalli (Trichy).
Un cattolico di nome G. Mathew, attraverso i suoi avvocati, ha presentato alle autorità civili, alla polizia e alla diocesi un esposto in cui denuncia il fatto che i cattolici dalit siano deliberatamente esclusi dalla grande festa e dalla processione che si tiene in occasione della ricorrenza della patrona il 22 luglio.
“Nella nostra parrocchia - denuncia ad AsiaNews il signor G. Mathew - ci sono circa 70 famiglie cattoliche dalit, ma non vengono incluse nella festa. Non vengono raccolte le sottoscrizioni tra di loro, la processione con le auto per le vie del villaggio evita le strade dove vivono i dalit. Anche i cimiteri sono separati: ce n’è uno per i cristiani dalit e un altro per i cattolici delle altre caste. Il parroco non è un dalit, ma ha cercato di includerli nella comunità, facendo partecipare le donne alle attività della chiesa. Per questo motivo, però, è stato minacciato da quanti appartengono alle caste superiori e ora si trova fuori dalla parrocchia”.
Nell’esposto viene chiesto di prendere provvedimenti contro questi comportamenti. In caso contrario il promotore dell’iniziativa si riserva di “ricorrere all’Alta Corte di Madras per la protezione dei diritti dei dalit nella Chiesa cattolica”.
La questione dei fuori casta resta un nervo scoperto all’interno della cultura indiana dove – nonostante l’abolizione ufficiale avvenuta con l’entrata in vigore della Costituzione nel 1950 - le discriminazioni nei fatti restano ancora diffuse. Contro questi atteggiamenti papa Francesco ha voluto dare un segnale importante alla Chiesa cattolica locale scegliendo per la prima volta un presule dalit tra i nuovi cardinali che verranno creati nel concistoro del 27 agosto: l’arcivescovo di Hyderabad mons. Anthony Poola.