Taiwan, la comunicazione “aiuta a vivere in profondità il Vangelo”
Taipei (AsiaNews) – Una persona che si dichiara cristiana “dovrebbe privilegiare la capacità di comunicare, di farlo in maniera onesta e di far uscire il meglio dall’interlocutore. Per come la vedo io, e molti altri credenti che frequentano i nostri corsi, il metodo che insegniamo non è nient’altro che un’applicazione semplice ed efficace di vivere il Vangelo e renderlo contagiante per molte persone”. Lo dice ad AsiaNews John Hei, conduttore televisivo famosissimo a Taiwan.
Hei appartiene alla comunità parrocchiale della Sacra Famiglia di Taipei. Secondo un recente sondaggio, più del 90% degli imprenditori e dei manager taiwanesi lo conosce e più del 70% ha frequentato i suoi corsi sulla leadership. Quando nel 1971 si è recato in California per studiare le tecniche di produzione televisiva e diventare conduttore televisivo professionista, John (黑幼龍) non sapeva che il suo successo sarebbe poi derivato dal formare moltissimi altri nell’arte della leadership.
“Grazie ad una pubblicità all’università – racconta – ho scoperto i corsi di Carnegie e ho capito subito che avevano un potenziale immenso. Negli Stati Uniti stavano formando i nuovi leader, ed avevano scoperto e affinato un metodo straordinariamente efficace. Perché non proporlo anche in Asia?”
“I corsi – spiega – vengono sperimentati in ogni parte del mondo, in ogni continente, perché il bisogno di esprimersi e l’eccellenza nel comunicare sono uno strumento di cui ogni essere umano ha bisogno. E sappiamo che quando la comunicazione si interrompe o viene fraintesa, cominciano i problemi”.
Ma in questo caso specifico, è altissima l’attenzione alla fede dell’interlocutore: “Una persona che si dichiara cristiana dovrebbe privilegiare la capacità di comunicare, di farlo in maniera onesta e di far uscire il meglio dall’interlocutore. Quando ho frequentato il corso e ne ho capito l’importanza, l’ho subito collegato al messaggio del Vangelo, a cui Dale Carnegie si ispirava nei suoi libri. Per come la vedo io, e molti altri credenti che frequentano i nostri corsi, questo metodo non è nient’altro che un’applicazione semplice ed efficace di vivere il Vangelo e renderlo contagiante per molte persone”.
Tutto il metodo, sottolinea, “comincia dal ‘non giudicare’. Se c’è un’atteggiamento positivo verso la vita e verso gli altri, esce tutto il meglio dell’essere umano e della nostra natura. Proprio perché siamo stati creati buoni. Su questa visione positiva si basa tutto il metodo formativo”.
Un metodo con un occhio di riguardo anche nei confronti di chi non può permettersi una spesa importante: “Nelle parrocchie di Taipei offriamo corsi intensivi gratuiti condensati in un fine settimana, una o due volte l’anno. C’è ovviamente grande affluenza e grande soddisfazione, spesso la gente esce molto trasformata da questa esperienza!”.
Un’esperienza che, conclude, “non è proselitismo, ma di evangelizzazione. Vediamo i valori proposti da Gesù usati in un linguaggio adatto al mondo dei professionisti e del lavoro in generale. Ringrazia chi ti sta davanti e ascoltalo con attenzione: da lì nasce quella connessione profonda che non può essere acquistata a nessun prezzo. E questo vale anche per la relazione tra noi e Dio: questa si chiama preghiera”.