Tô Hai, artista e militante comunista nord-vietnamita, si converte al cristianesimo
Ho Chi Minh City (AsiaNews/EdA) - "Una felicità immensa alla fine della mia vita": così Tô Hai, celebre compositore e militante rivoluzionario nord-vietnamita della prima ora - poi pentito - ha definito la scelta di convertirsi al cristianesimo e di farsi battezzare. Nel 2009 la decisione di abbandonare l'ideologia comunista e il Partito, in seguito a un percorso profondo e travagliato che è racchiuso nel suo celebre libro "Diario di un vile". Negli anni successivi egli ha intrapreso un lungo cammino di riflessione spirituale, affiancato alla narrazione dei principali fatti di cronaca e della situazione generale del Vietnam, raccontati attraverso il suo popolare blog. A dare notizia della sua conversione, il sito dei sacerdoti Redentoristi vietnamiti che ne hanno seguito da vicino il cammino di formazione spirituale.
A fine maggio, sul proprio blog, Tô Hai ha scritto una serie di riflessioni sulla situazione attuale del Paese asiatico, impegnato in una feroce controversia territoriale con Pechino nel mar Cinese meridionale, seguite da un'affermazione netta: "Dopo alcune notti insonni - scrive l'uomo - ho infine trovato il cammino verso una ragione vera per cui vale la pena vivere, una voce che ho respinto durante la mia infanzia: mi sono rivolto a Dio! Il mio cuore sarà ormai in pace, con la fede in Dio: il male è stato cacciato, potrò vivere libero da angosce, fino al giorno in cui chiuderò per sempre gli occhi in questa vita".
I Redentoristi hanno confermato la sua scelta di convertirsi e ricevere il battesimo, sottolineando sul proprio sito che "il musicista Tô Hai ha appena ricevuto i sacramento della fede cristiana nella chiesa dei redentoristi [...] a Saigon. Dal 25 maggio, alle ore 22, egli porta il nome di Francesco Tô Hai". Per salutare l'ingresso nella Chiesa cattolica, il compositore ha scritto un inno intitolato "Dio viene in soccorso agli smarriti".
Nato nel 1927 ad Hanoi, egli si è subito messo in mostra per le doti musicali unite alla passione per la politica in chiave rivoluzionaria, all'interno del Partito comunista. Dopo la divisione del Paese in due blocchi, Nord e Sud, egli ha preso parte alle due guerre del Vietnam nella duplice veste di artista e militante. Le autorità comuniste di Hanoi hanno premiato nel tempo la sua opera con le più alte onorificenze.
Tuttavia, col trascorrere del tempo la "fede" nel comunismo e nella rivoluzione politica hanno lasciato spazio e riflessioni spirituali più profonde, culminate nel 2009 nella pubblicazione del libro di memorie, in inglese e vietnamita, che ha sancito la rottura col Partito. Nel volume egli attacca l'ideologia alla base del comunismo e illustra i motivi che hanno portato alla rottura con il passato. Un distacco caratterizzato anche da paure e timori di rappresaglie nei suoi confronti e verso la sua famiglia; egli ha continuato il suo cammino perché, come ha scritto, voleva smettere di sentirsi un "vile".
Nel riassumere il cammino di conversione di Tô Hai la sua guida spirituale, p. Mathêu Phung Vu Khoi, ha ricordato le parole di p. Chân Tin, sacerdote redentorista arrestato e imprigionato nelle carceri di Hanoi: "In questo mondo, tutte le rivoluzioni cominciano con la liberazione dell'uomo e si concludono con la sua schiavitù. In fin dei conti, solo il Signore liberandoci [dalle schiavitù] compie un'opera definitiva".
09/02/2005
21/08/2020 10:47