Sventati due attacchi suicidi: il terrorismo e il nuovo governo Widodo
Il presidente presterà giuramento per il suo secondo mandato il prossimo 20 ottobre. Dal giorno del fallito attentato al ministro Wiranto, le forze di sicurezza hanno arrestato 26 sospetti terroristi. Tra gli obiettivi dei jihadisti vi erano anche chiese.
Jakarta (AsiaNews) – I terroristi islamici di Jamaah Ansharut Daulah (Jad) erano pronti a condurre attacchi mortali a Surakarta e Yogyakarta, due delle più importanti città di Java – l’isola più popolosa dell’arcipelago. A rivelarlo è il gen. Dedi Prasetyo, portavoce della Polizia nazionale (Polri), citando una informativa della squadra antiterrorismo (Densus 88) che ha sventato il piano. Dallo scorso 10 ottobre – giorno del fallito attentato al ministro Wiranto – a ieri, le forze di sicurezza hanno arrestato 26 sospetti terroristi in diverse regioni. Nel Paese continua a salire la tensione mentre è ormai alle porte la cerimonia di insediamento del presidente Joko “Jokowi” Widodo (al secondo mandato) e del suo vice Ma’aruf, in programma il prossimo 20 ottobre.
Il gen. Dedi Prasetyo ha reso pubblica l’ultima trama islamista (amaliyah) ieri, durante una conferenza stampa tenuta presso il quartier generale della polizia a South Jakarta. Gli obiettivi individuati dai terroristi hanno un importante significato simbolico. Surakarta (o Solo) è il luogo di nascita del presidente, che ne è stato il sindaco per 10 anni prima di diventare governatore di Jakarta e dunque capo di Stato. Capoluogo dell’omonima Regione speciale governata da un sultano, Yogyakarta è una delle città più influenti nel campo della cultura: è sede della Gadjah Mada University (Ugm), la più antica università indonesiana. Sia Surakarta che Yogyakarta ospitano centri religiosi e militari di rilievo.
Il portavoce della polizia ha rivelato alcuni dettagli del piano dei terroristi di Jad: questi disponevano di “pengantin” (la sposa o lo sposo) – termine che indica l’esecutore o l’esecutrice dell’attentato suicida – e materiali chimici da aggiungere agli ordigni, per causare il maggior numero possibile di vittime. “Abbiamo arrestato membri di Jad a Yogyakarta”, ha dichiarato il gen. Dedi. Due pengantin, ha spiegato, erano già stati preparati mentalmente e spiritualmente per entrare in azione domenica 20 ottobre, quando i cristiani si sarebbero recati nelle chiese. Lo stesso numero di attentatori era pronto per portare a termine la missione a Surakarta.
La scelta del giorno non è casuale: quella è la data in cui il presidente Joko Widodo ed il vice Kiai Hajj Ma’aruf Amin presteranno giuramento presso la Majelis Permusyawaratan Rakyat (Mpr) – ovvero l’Assemblea consultiva del popolo (il parlamento indonesiano). In questi giorni, Widodo è impegnato a formare il gabinetto per il suo secondo mandato e l’inquietudine politica trova eco su tutti i media nazionali. Per evitare disordini ed assicurare il regolare svolgimento della cerimonia, il governo ha deciso di dispiegare nella capitale circa 30 mila tra soldati e agenti di polizia.