Sri Lanka, società civile chiede case e scuole per le vittime della valanga di fango
Colombo (AsiaNews) - Scuole, terreni su cui costruire una nuova casa e risarcimenti. È quanto chiedono al governo dello Sri Lanka numerose organizzazioni della società civile, dopo la valanga di fango che ha travolto un intero villaggio nel distretto di Badulla. Le varie associazioni si sono incontrate ieri per rilasciare un comunicato congiunto, rivolto alle autorità del Paese. Le vittime appartengono tutte a una comunità di lavoratori della vicina piantagione da tè.
Il 9 novembre scorso, il governo ha dichiarato la fine delle operazioni di ricerca e soccorso delle persone ancora scomparse. Mahindananda Amaraweera, ministro della Gestione disastri, ha riferito che "i familiari hanno chiesto la sospensione delle attività di recupero". Il Dipartimento media del governo ha annunciato che sul sito verrà posta una lapide commemorativa con i nomi dei morti e di chi non è stato trovato.
Ma le organizzazioni della società civile definiscono "vergognosa" questa operazione, e accusano l'esecutivo dello Stato e i proprietari della piantagione di "collusione e negligenza criminale". Per molti infatti l'amministrazione e i titolari delle coltivazioni sapevano dell'allerta meteo, ma non hanno avvertito la popolazione locale.
Così, nel comunicato le associazioni chiedono alle autorità di "prendere provvedimenti" contro chi non ha mai messo in sicurezza la zona, ma soprattutto contro chi non ha emesso l'ordine di evacuazione. Infine, "il governo e la compagnia devono al più presto presentare dei piani di risarcimento e rilocazione delle famiglie sopravvissute", affinché queste persone "possano tornare a vivere". Per fare questo, concludono, "è fondamentale identificare zone sicure in cui poter ricostruire le abitazioni della comunità".