Sochi, Olimpiadi invernali: la cerimonia inaugurale rilancia l’asse fra Mosca e Pechino
Sochi (AsiaNews) - La cerimonia inaugurale della XXII Edizione dei Giochi Olimpici invernali, in programma a Sochi (Russia) dal 7 al 23 febbraio, sancirà una rinnovata unità di intenti in campo economico, commerciale, energetico e militare fra i padroni di casa e la Cina. Difatti, a fronte di assenze illustri fra i governi occidentali - hanno deciso di boicottare l'evento, fra gli altri, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, il capo di Stato tedesco Joachim Gauch e la cancelliera Angela Merkel, il presidente francese François Hollande - i riflettori saranno tutti puntati sul presidente cinese. Xi Jinping, infatti, sarà presente nel contesto di una tre giorni di visita ufficiale in Russia, sfruttando la cerimonia olimpica quale palcoscenico privilegiato per mostrare al mondo il nuovo asse fra Mosca e Pechino. Dalla cooperazione sino-russa lungo la via della seta alla visione condivisa di una soluzione politica e diplomatica alla crisi siriana - con Pechino accanto a Mosca nel fermare l'intervento Usa - l'obiettivo entro il 2015 è raggiungere i 100 miliardi di dollari nel commercio bilaterale.
Come spesso avvenuto in passato, una manifestazione sportiva diventa quindi occasione per verificare i rapporti di forza (politico-militari) sullo scacchiere mondiale e rinsaldare nuovi legami. Nel primo viaggio all'estero del 2014 Xi Jinping ha scelto non a caso la Russia, mentre Putin ha parlato di una "visita di un buon amico" e rivolto gli auguri del Paese alla Cina per il Capodanno lunare, che ha segnato l'inizio dell'anno del Cavallo.
La cerimonia di inaugurazione è in programma oggi poco dopo le 20 ora locale e segna l'inizio ufficiale dei Giochi contraddistinti sinora dalle polemiche per le recenti leggi del Cremlino in materia di propaganda omosessuale e di timori per quanto concerne la sicurezza. A queste si aggiungono i timori di rivolte politiche interne, accuse di corruzione nella realizzazione dell'evento e strutture inadeguate per atleti, ospiti e stampa internazionale chiamata a coprire l'evento.
Tuttavia, il fronte di maggiore contrasto è rappresentato dalle norme emanate la scorsa estate dal governo russo, che vieta la "propaganda omosessuale" tra i minori e che punisce con multe e detenzione ogni manifestazione pubblica di persone con "orientamento sessuale non tradizionale". A questa si aggiunge il reato penale per quanti commettono blasfemia e diffamazione a mezzo stampa. Nei giorni scorsi oltre 200 fra intellettuali e scrittori hanno sottoscritto una lettera aperta di condanna contro le leggi di Putin, fra cui Gunter Grass, Salman Rushdie, Ian McEwan e la più famosa scrittrice russa contemporanea, Lyudmila Ulitskaya che non nasconde una "forte preoccupazione".
Al di là delle implicazioni politiche, delle campagne attiviste e delle ritorsioni diplomatiche restano pur sempre i giochi, che rappresentano anche la prima manifestazione olimpica in terra russa, dopo le Olimpiadi estive del 1980 a Mosca, peraltro boicottate dagli Stati Uniti in piena guerra fredda. Sono circa 2.600 gli atleti in rappresentanza di 88 nazioni (oltre 320 dall'Asia), per un totale di 98 eventi spalmati nelle oltre due settimane di competizioni. Le delegazioni più numerose sono quelle di Stati Uniti (230) e Russia (225), mentre l'India - pur avendo un proprio partecipante - gareggerà sotto la bandiera olimpica perché la recente sospensione del Comitato olimpico indiano decretata dal Cio (il comitato internazionale) per alcune inadempienze gravi.
Fra le nazioni asiatiche, fa il suo esordio nella rassegna olimpica invernale Timor Est; non sarà presente la Corea del Nord che ha partecipato all'ultima edizione 2010, ma torneranno in gara Thailandia e Filippine assenti Vancouver (Canada).
Fra gli atleti merita una menzione speciale Yohan Goutt Goncalves, il primo olimpionico dei Giochi invernali della storia di Timor Est. Il giovane sciatore parteciperà alla gara di slalom, in qualità di atleta e "ambasciatore" di una nazione che non vuole ricordare "solo per la guerra". Il Pakistan ha inviato un solo atleta (rispetto ai tre che avevano ottenuto il pass), mentre a difendere i colori del Nepal vi sarà Dachhiri Sherpa, 43 anni, unico sportivo in gara dal 2002 nella specialità dello sci di fondo e alla terza olimpiade. Il suo obiettivo: "finire la gara". Il 17enne Michael Christian Martinez è il primo pattinatore delle Filippine in gara, mentre a difendere i colori della Thailandia ci sarà la 35enne violinista Vanessa-Mae Vanakorn Nicholson, cittadina britannica nata a Singapore. All'ultimo ha raggiunto la qualificazione e potrà gareggiare per il Paese natale del padre.
02/01/2018 08:54
15/07/2021 08:41