25/05/2017, 11.49
SIRIA - ONU
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Siria: l’Onu punta a una nuova Costituzione. Usa e Russia rafforzano i contatti

Per l’inviato speciale delle Nazioni Unite Damasco e opposizioni pronte a colloqui mirati per la scrittura della nuova Carta. E conferma un “calo significativo” di violenze in alcune aree. A giugno settimo round di incontri a Ginevra. Washington e Mosca studiano “aree di non conflitto” per scongiurare scontri fra i due eserciti.

 

Damasco (AsiaNews) - I vertici militari di Russia e Stati Uniti intensificano i contatti per scongiurare scontri fra gli eserciti delle due potenze impegnati sul territorio siriano, mentre la diplomazia Onu è al lavoro per trovare una soluzione pacifica al conflitto. Per la prima volta, infatti, tutte le parti coinvolte nei colloqui mediati dalle Nazioni Unite a Ginevra  intendono discutere la possibile scrittura di una nuova Costituzione.

Intervenendo al Consiglio di sicurezza Onu, l’inviato speciale per la Siria Staffan del Mistura ha inoltre annunciato un settimo round di colloqui “politici” fra Damasco e membri dell’Alto comitato per i negoziati (Hnc), il fronte delle opposizioni sostenuto dai sauditi. Il prossimo appuntamento si terrà già nel mese di giugno, anche se non è stata fissata al momento una data certa. Per l’alto diplomatico vi sono “buone notizie” dal fronte militare: nell’ultimo periodo si è registrato un “calo significativo” nelle violenze, inclusi i bombardamenti aerei, in diverse zone. Un successo, spiega de Mistura, frutto anche degli accordi emersi negli incontri di Astana sponsorizzati da Mosca, Teheran e Ankara, e che hanno portato alla creazione di aree di “de-escalation” del conflitto. Tuttavia restano ancora sacche irrisolte di violenze che si concentrano attorno a tre grandi centri: Hama, Homs e parte della capitale Damasco, teatro ancora oggi di bombardamenti e di scontri violenti fra le fazioni in lotta. “Il nostro obiettivo - ha affermato de Mistura - non è solo la de-escalation, ma l’attuazione di un cessate il fuoco su scala nazionale” senza che una delle parti in lotta “tragga vantaggio” da situazioni “ambigue”.

L’obiettivo del rappresentante speciale Onu è anche quello di assicurare che non vi sia un “vuoto di potere” a livello “costituzionale, giuridico e istituzionale” nel contesto del processo di transizione politica. Le Nazioni Unite non intendono scrivere una nuova Costituzione, precisa il diplomatico, perché questo è un compito che resta affidato “al popolo siriano”, ma “stiamo gettando le basi” perché questo “possa avvenire” in un futuro prossimo. “La speranza - conclude - è che si arrivi il prima possibile a negoziati diretti fra governo e opposizioni”.

Intanto sul campo di battaglia si rafforza lo scambio di informazioni e intelligence fra Washington e Mosca. Il generale Usa Jeffrey Harrigian, responsabile delle operazioni aeree in Medio oriente, conferma l’aumento delle interazioni “a causa del progressivo restringimento dello spazio aereo in cui avvengono le operazioni”. Nelle ultime settimane le forze governative siriane e l’alleato russo hanno spostato verso le zone orientali del Paese il loro campo di azione, avvicinandosi sempre più all’area in cui opera la coalizione internazionale a guida statunitense in lotta contro lo Stato islamico (SI).

Per scongiurare il pericolo - assai concreto - di incidenti fra le parti, si è dunque deciso di rafforzare le comunicazioni e lo scambio di informazioni. Secondo fonti del Pentagono le relazioni avrebbero ormai raggiunto il livello di ufficiali di alto rango, fino a interessare le due capitali (Mosca e Washington) e i rispettivi quartier generale nella regione. Questi scambi avrebbero già portato alla formazione di “aree di non conflitto” [da non confondere con le “zone di sicurezza” di Astana] in cui è previsto l’intervento esclusivo di una sola delle due parti impegnate nel conflitto.

 

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