Seoul: l'arresto del presidente Yoon Suk-yeol, continuano le tensioni con l'opposizione
Il presidente questa volta non ha opposto resistenza, ma durante l'interrogatorio si è appellato al diritto di rimanere in silenzio. Nelle stesse ore ha però diffuso un videomessaggio in cui afferma che si presenterà davanti alla Corte costituzionale nei prossimi giorni. La società sudcoreana ora è spaccata in due, con percentuali di sostegno a partito conservatore e all'opposizione che si equivalgono.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol è stato arrestato nella sua residenza e successivamente portato a Gwacheon, a sud di Seoul, per essere interrogato dai funzionari dell’Ufficio per le indagini sulla corruzione dei funzionari di alto rango (CIO) che stanno indagando sul caso. Yoon è accusato di insurrezione e abuso di potere per aver dichiarato la legge marziale il 3 dicembre. Ma a metà dicembre l’Assemblea nazionale (il Parlamento sudcoreano) ne aveva anche approvato la messa in stato d’accusa e nelle prossime settimane la Corte costituzionale dovrà decidere se sospendere Yoon dall’incarico o meno.
Dopo un primo tentativo di arresto fallito, gli agenti hanno incontrato una resistenza limitata da parte dalle guardie presidenziali, ha dichiarato il CIO in un comunicato, puntualizzando che non ci sono stati “significati scontri fisici”. Successivamente Yoon è stato interrogato per due ore e mezza ma si è appellato al diritto di restare in silenzio, rifiutandosi di testimoniare. Gli inquirenti possono trattenere Yoon per 48 ore, ma poi dovranno formulare un formale mandato di arresto per allungare la detenzione.
In precedenza Yoon e i membri del suo partito, il conservatore People Power Party (PPP), avevano difeso l’imposizione della legge marziale per contrastare quello che avevano definito un abuso legislativo da parte del Parlamento, che dall’aprile dello scorso anno era controllato dall’opposizione, creando una forte situazione di stallo nell’approvazione delle norme legislative.
“Sebbene si tratti di un'indagine illegale, ho deciso di accettare di comparire al CIO per evitare un orribile spargimento di sangue”, ha dichiarato Yoon in un videomessaggio registrato e diffuso dopo il suo arresto. Nel filmato sostiene che il CIO non abbia l’autorità per occuparsi di un caso di insurrezione. Ma afferma anche l’intenzione di comparire davanti alla Corte costituzionale per il procedimento che determinerà il suo futuro politico.
La detenzione di Yoon ha scatenato ancora una volta proteste, questa volta fuori dal complesso del CIO, dove sono stati dispiegati circa 3mila agenti di polizia. Migliaia di manifestanti, divisi tra sostenitori e oppositori del presidente, si sono radunati in strada nonostante le temperature rigide. I sostenitori di Yoon hanno definito il CIO una “agenzia comunista” e hanno accusato il governo di perseguitare politicamente il presidente.
Molti indossavano cappelli con la scritta “Make America Great Again”, hanno sventolato bandiere statunitensi e preso in prestito una serie di slogan (come “stop the steal”) solitamente utilizzati dai sostenitori di Donald Trump, che accusano il Partito democratico americano di aver “rubato le elezioni” nel 2020, quando vinse Biden, e aver fabbricato false accuse giudiziarie nei confronti del presidente repubblicano.
Anche i sostenitori di Yoon - fortemente filo-statunitense - ritengono che l’opposizione (che anche in Corea del Sud è rappresentata dal Partito democratico) si sia accanita nei confronti del capo di governo. Tutti i membri del PPP, tra cui il presidente facente funzioni, oggi hanno più volte ribadito che le azioni del CIO sono “illegali”.
Nonostante la maggior parte della popolazione sudcoreana si sia detta contraria all’imposizione della legge marziale, le ultime vicende hanno fossilizzato lo stallo politico. Secondo un sondaggio Realmeter pubblicato lunedì, il sostegno al PPP è al 40,8%, contro ill 42,2% del Partito democratico. Ma solo una settimana prima il Partito democratico aveva registrato un vantaggio sul PPP di oltre 10 punti percentuali.
Riflettendo la crescente polarizzazione della società sudcoreana, il Partito democratico della Corea ha dichiarato che la detenzione di Yoon Suk-yeol è il primo passo verso il rispetto dello stato di diritto. In Parlamento la maggioranza sta cercando l’approvazione di un disegno di legge che permetterebbe di designare un procuratore speciale per indagare sulle accuse di tradimento contro Yoon.
“Sebbene ci sia voluto molto tempo, sono sollevato di confermare che il potere pubblico e la giustizia sono ancora vivi in Corea”, ha commentato oggi uno dei deputati del Partito democratico, Park Chan-dae, secondo cui Yoon Suk-yeol ha violato la Costituzione proclamando la legge marziale e resistendo al primo arresto ha ostacolato l’applicazione della legge. Anche il leader del partito, Lee Jae-myung, ha sollecitato il rapido ripristino dell'ordine costituzionale per “dare priorità ai mezzi di sussistenza e all'economia del popolo”.
20/09/2023 14:28
21/10/2022 12:28