Seoul e Teheran firmano accordi per 45 miliardi di dollari: è record
La presidente Park Geun-hye incontra la controparte Hassan Rouhani e sigla contratti nel campo delle infrastrutture e dell’energia. Si tratta dell’accordo commerciale più importante nella storia della Corea. Un appello per la denuclearizzazione della penisola coreana e per lo “sradicamento” del terrorismo dal Medio Oriente.
Teheran (AsiaNews) – La Corea del Sud e l’Iran si sono accordati per un pacchetto economico e commerciale del valore di 45,6 miliardi di dollari. Si tratta dell’accordo più importante nella storia della Corea, che è “pronta a impegnarsi” nei campi delle infrastrutture e dell’energia. Le firme sono state poste nell’ambito della visita di Stato della presidente coreana Park Geun-hye a Teheran.
Dopo l’incontro con il presidente Hassan Rouhani, la leader conservatrice ha dichiarato: “Si è trattato di un summit molto fruttuoso, abbiamo scambiato opinioni importanti sugli argomenti che preoccupano entrambe le nazioni”. È il primo meeting fra i capi di Stato delle due nazioni dal 1962, anno in cui si sono aperti i canali diplomatici ufficiali. Seoul è infatti un grande partner degli Stati Uniti sin dalla fine della Guerra di Corea – 1953 – e quindi ha fino ad oggi ritenuto “più opportuno” non aprire agli scambi con l’Iran.
Da parte sua, il presidente Rouhani – leader dell’ala moderata della politica iraniana – ha sottolineato la necessità di un impegno congiunto per “sradicare gli ordigni nucleari dalla penisola coreana e il terrorismo dalla regione del Medio Oriente”.
Lo scambio commerciale fra i due Paesi è sempre esistito, ma non ha mai toccato vette rilevanti. Alla fine del 2015 il valore della bilancia bilaterale era di 6,1 miliardi di dollari. Ora il campo delle infrastrutture sembra essere quello più promettente: uno dei tanti contratti firmati prevede la costruzione di un’autostrada da 541 chilometri fra Isfahan e Ahwaz, un progetto da 5,3 miliardi di dollari. Previsto anche l‘impegno sudcoreano nel campo idrico, una delle grandi preoccupazioni dell’Iran, e ovviamente in quello petrolifero.