Seoul, è morto l'uomo che si è dato fuoco per chiedere le dimissioni della Park
Seoul (AsiaNews) - Dopo meno di un giorno in ospedale, l'uomo che si è dato fuoco per chiedere le dimissioni del presidente sudcoreano Park Geun-hye è morto. La vittima, identificata soltanto con il cognome Lee (v. foto), ha lasciato un messaggio prima di uccidersi in cui chiede al governo "giustizia e verità" sui brogli elettorali del 2012 e al popolo sudcoreano di "alzarsi in piedi per la democrazia".
Il suicidio è avvenuto nel pomeriggio del 31 dicembre. Lee, che si era unito allo sciopero nazionale indetto per la fine dell'anno, stava manifestando su una sopraelevata di Seoul nei pressi della stazione centrale. Aveva affisso due cartelli per chiedere le dimissioni della Park e la creazione di un team di inchiesta sulle ingerenze dei Servizi segreti nella politica nazionale. Inoltre, aveva le mani legate dietro la schiena da una catena.
Impiegato in un negozio di Seoul, Lee aveva studiato per l'esame di ingresso nella burocrazia nazionale. Prima di darsi fuoco, ha scritto il suo ultimo messaggio. Nel testo si legge: "Anche se il governo della Park è intervenuto nelle elezioni presidenziali attraverso i Servizi segreti, la verità è stata nascosta e definita 'errori personali'. Ma in realtà è un chiaro attacco alla democrazia. Chiedo a tutti, per favore, di alzarsi in piedi per la verità".
I funerali saranno celebrati nel pomeriggio di oggi presso l'ospedale Sacro Cuore di Hangang, dove Lee è stato ricoverato dopo l'auto-immolazione. La famiglia ha comunque deciso di permettere anche una celebrazione pubblica che si terrà presso la piazza della stazione di Seoul il 4 gennaio: oltre 286 gruppi civili hanno annunciato l'intenzione di partecipare alle esequie.