Scandalo del carbone, indagato Manmohan Singh: Proverò la mia innocenza
New Delhi (AsiaNews/Agenzie) - Guidati da Sonia Gandhi, almeno 100 alti membri del partito del Congress hanno manifestato oggi per esprimere solidarietà a Manmohan Singh, ex Primo ministro dell'India. L'ex premier, 82 anni, è stato ascoltato ieri da una corte di New Delhi in merito allo "scandalo del carbone" (Coalgate o Coal scam), un caso di corruzione del 2012. Insieme ad altre cinque persone, Singh è indagato per cospirazione criminale e dovrà comparire in tribunale il prossimo 8 aprile. Per il momento non è ancora sotto accusa. Dopo essere stato ascoltato dai giudici, il politico ha dichiarato di essere "aperto a un esame legale" e di essere certo che "la verità prevarrà".
Il tribunale ha ascoltato Singh in merito all'assegnazione di una licenza mineraria alla Hindalco Industries in Orissa, nel 2005. All'epoca il politico era Primo ministro e gestiva anche il portafoglio del ministero del Carbone. Nel 2012 i revisori federali hanno dichiarato che l'India aveva perso 33 miliardi di dollari per colpa di diritti minerari venduti a prezzi stracciati.
Guidando la marcia dalla sede del partito alla residenza di Singh, Sonia Gandhi, presidente del Congress, ha dichiarato: "Manmohan Singh è conosciuto in India e nel mondo per essere una persona di integrità e onestà. Siamo qui per offrire il nostro fermo sostegno e la nostra solidarietà. Il partito del Congress è al suo fianco e combatteremo queste accuse in modo legale, con tutti i mezzi a nostra disposizione. Siamo sicuri che sarà vendicato".
Conosciuto come uno dei politici più puliti e onesti dell'India, l'ex Primo ministro è indagato per cospirazione criminale, violazione penale della fiducia e reati connessi alla corruzione. Se un tribunale deciderà di incriminarlo e lo troverà colpevole, Singh potrebbe essere condannato all'ergastolo. Un'ipotesi che, tuttavia, è giudicata improbabile da molti analisti e commentatori.