20/06/2024, 12.41
FILIPPINE
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Sara Duterte lascia il ministero dell'Educazione, strade divise con Marcos

di Stefano Vecchia

Resta vice-presidente ma ha anche sciolto il cartello elettorale che nel 2022 l'aveva vista correre insieme al figlio dell'ex dittatore di Manila. Nella rottura giocano la linea politica diversa impressa su temi come le relazioni con la Cina e Washington o l'ordine pubblico, ma anche le ambizioni personali delle due dinastie politiche.  

Manila (AsiaNews) - Con una decisione che ha messo fine a mesi di speculazioni, ieri Sara Duterte si è dimessa dalle cariche governative di ministro dell’Istruzione e di vice-direttore della Task force nazionale per mettere fine al conflitto armato comunista. Figlia di Rodrigo Duterte, in carica come presidente della repubblica filippina dal 2016 al 2022, Sara Duterte conserva però la carica di vice dell’attuale presidente Ferdinand Marcos Jr. Le dimissioni hanno però confermato nel modo più esplicito il dissidio crescente fra i due leader a cui corrisponde una frizione dinastica oltre che una diversità di priorità e sensibilità.

Le dimissioni - ha confermato l’Ufficio delle comunicazioni presidenziali - sono state consegnate da Sara Duterte con una lettera al presidente Marcos “rifiutando di fornirne la ragione”; appena venti minuti dopo ha affidato al suo account Facebook la comunicazione ai sostenitori delle sue “dimissioni irrevocabili”. Già la settimana scorsa, peraltro, aveva dichiarato la fine dell’UniTeam, il comitato elettorale che a maggio 2022 aveva consentito all’inedito tandem presidenziale di arrivare alla vittoria. Uno strumento non più necessario perché - ha indicato la vice-presidente - i due non avrebbero più corso insieme per cariche pubbliche. La crisi, quindi, non solo era prevista, ma potrebbe aprire a un aperto confronto tra i due e al limite anche a nuove elezioni.

La corsa era stata per entrambi non un traguardo ma un trampolino. A Marcos serviva per completare la riabilitazione della memoria del padre, l’ex dittatore Ferdinand Marcos Sr., che Duterte aveva già propiziato durante il suo mandato. Oltre che per intervenire in modo diverso e opposto a quello del predecessore riguardo alle questioni di ordine pubblico, alla gestione dei bilanci e nei rapporti internazionali, con la ripresa della cooperazione militare con Washington a contenimento della Cina, osteggiata da Duterte perché avrebbe richiesto (come peraltro in generale i rapporti con i partner occidentali) una contropartita sul rispetto dei diritti umani. D’altra parte, Rodrigo Duterte non avrebbe più potuto candidarsi per la seconda volta consecutiva alla massima carica dello Stato. In questo senso l’incarico a Sara - che del padre condivide idee, carattere e l’esperienza di sindaco della maggiore città del Sud filippino, Davao - sarebbe stato un “ponte” per potere aspirare in futuro a un nuovo incarico senatoriale o vice-presidenziale per sé o presidenziale per la figlia.

Non a caso, Sara Duterte si è molto impegnata dalla sua elezione a gettare basi di un consenso personale e non esclusivamente basato sulle sorti (o sulle affermazioni contraddittorie) del padre. E ancor meno del presidente in carica. Ad esempio ha creato una decina di suoi uffici nell’arcipelago a cui i filippini possono rivolgersi per un aiuto in caso di funerali o di cure mediche.

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