23/04/2018, 08.56
INDIA
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Sajan K George: Faziose, divisive, false le accuse ai missionari cristiani. In aumento l’odio religioso

di Nirmala Carvalho

Il politico del Bjp Bharat Singh ha dichiarato che i missionari cristiani sono una minaccia per l’unità e l’integrità dell’India. Dal 2014, anno in cui si è insediato il partito di Narendra Modi, i discorsi d’odio sono aumentati del 490%.

Mumbai (AsiaNews) – “È fazioso, divisivo e falso”. Con queste parole Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic) condanna quanto dichiarato da Bharat Singh, membro del Bjp (Bharatiya Janata Party, partito nazionalista indù) ed eletto in Parlamento nel collegio elettorale di Ballia, in Uttar Pradesh. Il 21 aprile scorso egli ha dichiarato davanti alle telecamere che “i missionari cristiani sono una minaccia per l’unità e l’integrità dell’India” e che il partito del Congress “lavora alle loro dipendenze”. Secondo Sajan K George, queste affermazioni hanno “un solo intento: seminare discordia tra le comunità religiose”.

Il presidente del Gcic lamenta che “dal 2014 [cioè da quando al governo federale si è insediato il Bjp guidato da Narendra Modi, ndr] i discorsi d’odio da parte di rappresentanti di spicco del partito nazionalista indù sono aumentati del 490%, in base a quanto riporta un sondaggio della Ndtv. Questi discorsi incoraggiano e autorizzano le violenze contro le minoranze vulnerabili”.

Secondo il leader cristiano, l’India “sta passando davvero tempi difficili. Tutti i giorni la vulnerabilità delle bambine e la situazione dei dalit occupano le prime pagine dei giornali. Nel tentativo di allontanare le questioni scottanti, i politici del Bjp pronunciano discorsi che sono un chiaro esempio della propaganda della ‘zafferanizzazione’, sollevando accuse senza fondamento e commenti divisivi sui missionari cristiani”.

La presunta minaccia alla stabilità democratica dell’India, così come paventata dal politico dell’Uttar Pradesh, in realtà non esiste. Sajan K George ricorda infatti che “in base ai dati del 2011 sul censimento delle religioni, la popolazione cristiana rappresenta circa il 2,3% del totale degli abitanti. Inoltre le analisi del governo riportano che nell’ultimo decennio (2001-2011) il tasso di crescita della religione cristiana è diminuito dal 22,52% al 15,5%”.

Ciò che è più rilevante, sottolinea, “è che il contributo del missionari cristiani alla società indiana è documentato da studiosi e accademici. La storia non può essere negata, a meno che non venga riscritta come l’agenda dell’Hindutva tenta di fare. Altrimenti, verrà provata la verità e la verità rimarrà”.

Secondo il presidente del Gcic, questi tentativi di intimidazione e provocazione all’odio religioso sono alla base di un altro episodio violento contro i cristiani. Ieri il pastore Anand Agaria, del distretto di Balrampur in Chhattisgarh, è stato arrestato con l’accusa di conversioni forzate di tribali. Dopo ore d’interrogatorio, è stato rilasciato senza accuse. “Tutto è fatto per terrorizzare i fedeli ed impedire la libera adorazione di Gesù Cristo in India”, denuncia Sajan K George.

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