Sajan George: infondato dire che gli indù sono diminuiti per conversioni cristiane
Il presidente del Global Council of Indian Christians definisce non scientifiche e pericolose le illazioni espresse dal noto Mohandas Pai, per il quale con le conversioni i cristiana sono aumentati fino a 8 milioni e gli indù che erano l'85% della popolazione sono scesi al 77% . Ma il censimento dice che i cristiani sono 27,8 milioni e rappresentano circa il 2,3% della popolazione indiana.
Mumbai (AsiaNews) - Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (GCIC), ha definito infondate e non scientifiche le illazioni espresse dal noto Mohandas Pai (nella foto), per il quale “la popolazione indù è diminuita in India per le conversioni dei cristiani”. Mohandas Pai direttore del Manipal Global Education Bengaluru, si è espresso in tal modo ieri, a Udupi dopo aver inaugurato l'ufficio Dharma Sansad presso il Royal Garden Udupi. Egli ha sostenuto che con la conversione degli indù oggi la popolazione cristiana è aumentata fino a 8 milioni. Durante l'Indipendenza, gli indù erano l'85% della popolazione in India e oggi sono scesi al 77% .
Gli indù, ha detto ancora, sono stati attratti con denaro e convertiti con forza al cristianesimo. Per convertire gli indù, i cristiani hanno avuto fondi di milioni di dollari dall'America e da altri Paesi cristiani. Non c'è dubbio che conversioni su larga scala hanno avuto luogo in tutta l'India, accelerando negli ultimi anni, sotto la spinta di gruppi evangelici occidentali. La maggior parte delle conversioni avvengono tra i poveri delle tribù e delle zone rurali e urbane, che sono obiettivi facili per gli allettamenti. Se un qualsiasi leader indù alza la sua voce contro la conversione, viene preso di mira. Gli indù dovrebbero raccogliersi in un unico fronte elettorale se vogliono assicurarsi pari opportunità, godere di uguali diritti e ottenere uguale giustizia.
E ieri anche il leader del buddismo tibetano, il Dalai Lama ha criticato il fatto che i cristiani tentano di convertire persone di altre fedi.
Parlando ad AsiaNews, il presidente del GCIC ha affermato che la popolazione cristiana è di 27,8 milioni di persone, secondo l'ultimo censimento del 2011 che rappresenta circa il 2,3% della popolazione indiana e che un noto e rispettato educatore distorce i fatti emessi dal governo indiano è pericoloso e rischia di polarizzare le comunità contro la minuscola comunità cristiana nell'India laica”. “Tali commenti infondati da parte di una persona della statura del signor Pai – ha detto ancora - potrebbero essere dannosi per il tessuto sociale della nazione, e potrebbero scatenare sentimenti anti-cristiani”.
Anche il presidente indiano Ram Nath Kovind ha riconosciuto il ruolo dei cristiani nella società. Il 20 settembre ha detto che la storia del cristianesimo in India risale a 2000 anni fa e ha svolto un "ruolo speciale nell'educazione" e ha anche contribuito molto alla cultura condivisa del Paese. Kovind ha detto: "Qui devo notare che la comunità cristiana, la cui storia in India risale a 2000 anni fa e che ha contribuito così tanto alla nostra cultura condivisa, ha svolto un ruolo speciale nell'educazione, istituzioni missionarie come questa sono divenute simbolo della formazione scolastica, per insegnamento e eccellenza accademica”.