19/05/2015, 00.00
A. SAUDITA - PAKISTAN
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Riyadh guarda al Pakistan per l’acquisto di armi atomiche

L’Arabia Saudita pronta a rifornirsi di testate nucleari in chiave anti-iraniana. Secondo una fonte Usa è già in vigore un accordo con Islamabad. Crescono i timori per una corsa agli armamenti nella regione, con Egitto e Turchia in prima linea.

Riyadh (AsiaNews/Agenzie) - L’Arabia Saudita sta trattando con il Pakistan l’acquisto di testate atomiche. È quanto riferisce il quotidiano britannico The Sunday Times, il quale rilancia fonti statunitensi secondo cui per Riyad “è giunta l’ora” di possedete armi nucleari come deterrente in chiave anti-iraniana. “Vi è un accordo di lunga data in essere con il Pakistan - rivela, dietro anonimato, un ex funzionario della Difesa a Washington - e la casa saudita ha da poco preso la decisione strategica di compiere il passo successivo”.

La rivelazione giunge in un momento di passaggio in Arabia Saudita, dove si è registrato un cambio ai vertici del potere, e in una fase delicata dei negoziati sul nucleare iraniano fra Teheran e i Paesi del 5+1. Una trattativa che, se dovesse andare a buon fine, potrebbe portare a un disgelo nei rapporti fra Stati Uniti e Iran e a un cambiamento degli equilibri politici in Medio oriente.

Secondo quanto riferisce il funzionario Usa, finora “non è stato trasferito alcun armamentario nucleare” dal Pakistan in Arabia Saudita, ma egli avverte che “faranno ciò che dicono”. Del resto Riyadh guarda da tempo con “preoccupazione” al programma nucleare iraniano - secondo Teheran per scopi pacifici e civili - e avverte che risponderà a ogni possibile minaccia.

Già in passato le alte sfere della diplomazia saudita hanno affermato che qualsiasi tipo di accordo fra l’Iran e l’Occidente in merito al nucleare avrebbe “aperto le porte alla proliferazione dell’atomica” nella regione.

Analisti ed esperti di politica internazionale sottolineano che, in passato, è stata proprio l’Arabia Saudita a fornire a Islamabad - fra gli anni ’70 e ’90 - il denaro necessario per sviluppare il proprio armamentario nucleare in chiave anti-indiana. Considerate le strette relazioni diplomatiche e militari fra Pakistan e Riyadh, una eventuale richiesta di armi atomiche da parte dei sauditi non rimarrebbe certo inascoltata a Islamabad.

I timori delle cancellerie occidentali per una corsa agli armamenti nella regione mediorientale - dove finora solo Israele gode di un numero imprecisato di testate atomiche - si fanno sempre più concreti. Difatti, l’eventuale acquisto dell’atomica da parte di Riyadh spingerebbe a stretto giro di vite anche altre potenze, su tutti Turchia ed Egitto, ad rifornirsi di armi nucleari.

Intanto in Arabia Saudita è stato pubblicato un bando per l’assunzione di otto nuovi boia. Per ricoprire l’incarico, che prevede uno stipendio minimo, non servono particolari qualifiche; a quanti si offrono per il ruolo verrà data la possibilità di “eseguire in prima persona una condanna a morte”. In aggiunta, le persone selezionate potranno provvedere all’esecuzione di altre sentenze minori, fra cui il taglio della mano nei casi di furto. Dietro la pubblicazione dell’offerta di “lavoro” vi sarebbe il numero crescente di esecuzioni in Arabia Saudita, fra i primi cinque Paesi al mondo per numero di pene capitali. Solo nel 2015 Riyadh ha eseguito 85 condanne a morte, eguagliando in meno di cinque mesi il numero complessivo (88) relativo al 2014. 

 

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